Come in una biblioteca tradizionale, nella Biblioteca Vivente si può scegliere di consultare un libro tra quelli proposti in un catalogo. Alcune persone, detenuti o ex detenuti, diventate per l'occasione "libri umani", attraverso un percorso di formazione mettono a disposizione dei lettori un pezzo della propria autobiografia. Ogni lettore in mezz'ora di tempo potrà consultare il libro individuato, probabilmente una persona che non avrebbe avuto occasione di incontrare altrimenti.
In questo caso le storie delle persone che compongono la “Biblioteca Vivente", sviluppata secondo il modello della cooperativa ABCittà di Milano, permettono di entrare nel mondo del carcere e di oltrepassarne i pensieri più diffusi. I lettori potranno così leggere alcuni “libri umani”, detenuti o ex detenuti, confrontandosi con le storie, ad esempio, di Angela, Stefan e Imad. "L’ufficio del direttore" è il titolo del racconto di Angela che narra come l’inizio dei suoi lavori è sempre associato agli sguardi puntati addosso. Quelli delle concelline dentro, degli impiegati nei corridoi, dei passanti per la strada. Forse sono un’invenzione, forse sono reali, comunque pesano. Chissà se il lavoro renderà liberi … Oppure Stefan ne "Il lungo abbraccio" racconta di una lunga storia di amicizia nata accanto ai trampolini per i salti con gli sci. Un’amicizia capace di salvare nel momento più buio della vita. Un’amicizia che diventa àncora di salvezza e di cambiamento. E “la prima volta" di Imad rivela come nel suo zainetto verde ci siano poche cose, che servono per una giornata al lago con la ragazza. Improvvisamente diventa il compagno di un viaggio dietro le sbarre che a tratti ricorda le scene di un film. Ma è tutto vero, millimetro per millimetro, attraversando tantissime porte.
“Emozionante, coinvolgente, affascinante...è stato come percorrere quei corridoi con te, attraversare le infinite porte e cancelli e le interminabili attese"; e ancora "racconti che lasciano il segno e fanno pensare”: queste sono alcune delle impressioni raccolte dai lettori, che hanno partecipato alla Biblioteca Vivente svoltasi il 16 giugno a Riva del Garda e il 21 giugno a Trento. "Quando il carcere toglie la libertà - riporta un'altra riflessione - può togliere anche i pregiudizi divenendo un’occasione di vita; quando invece il carcere toglie la vita sociale, diventa un luogo da condannare tanto quanto i condannati”.
"Biblioteca Vivente" si svolge in collaborazione con tutti i partner del progetto "Liberi Da Dentro", un'iniziativa finalizzata a diffondere sul territorio una conoscenza reale del mondo del carcere, delle pene e del loro effetto sulle persone. Attraverso la proposta di eventi e incontri pubblici, conferenze, iniziative nelle scuole, spettacoli e film e con il coinvolgimento della cittadinanza nel processo di accoglienza nel tessuto sociale delle persone sottoposte a condanne penali, si vuole puntare alla promozione di una cultura capace di sviluppare una visione di tipo riparativo e di alimentare il senso di una responsabilità sociale collettiva.
Il progetto ha come promotori: Scuola di Preparazione Sociale, Fondazione Franco Demarchi, Associazione “Dalla Viva Voce”, Associazione Quadrivium, Comune di Trento, Comune di Lavis, Comune di Riva del Garda, Rivista UnderTrenta, Sistema Bibliotecario Trentino, Museo Diocesano, Cooperativa ABCittà, Cinformi, APAS, ATAS, Conferenza regionale volontariato carcere Trentino Alto Adige, con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento.