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Da tutti è stato sottolineato che i problemi sono seri e che la richiesta di forme e condizioni di particolare autonomia da parte delle tre regioni, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna deve essere esaminata attentamente. Nelle riflessioni esposte dagli esperti è stato evidenziato come i ruoli di chi fa cosa o di chi dovrebbe fare non sono così chiari e che pare "di non essere di fronte a quei principi di efficienza e responsabilità che dovrebbero essere applicati". Mario Bertolissi ha sottolineato che "ci vuole coerenza e onestà intellettuale per poter discutere con competenza delle questioni".
Fulvio Cortese, nel suo primo intervento, ha ricordato che "nel 2011, a dieci anni dalla riforma del 2001, le Regioni ordinarie avevano meno competenze di quelle che avevano prima della riforma". Ha anche sottolineato che "i costi del fallimento di uno sguardo ampio li stiamo pagando".
Il giornalista Occorsi ha evidenziato ponendo una domanda che l'opposizione che sta al Governo del Paese non si esprime e che pare che "la gestione di una materia così importante risulti affidata alla parte politica che ha a cuore che venga presto risolta". E, secondo Gianfranco Viesti, "il Ministro degli Affari Regionali e le Autonomie del Governo Conte, Erika Stefani gioca con la squadra delle Regioni"
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