Sempre più autonomi, indipendenti e in salute grazie alla tecnologia. La ricerca in campo medico s’intreccia sempre più oggi con l’ingegneria. Ne è un esempio la partnership tra università e settore sanitario alla base di Ausilia – termine che sta per Assisted Unit for simulating independent living activities - progetto di abitazione domotica, attualmente in fase di sperimentazione.
Oggi Ausilia è stato al centro di un incontro pubblico organizzato dai diversi attori promotori dello studio, con il supporto di Trentino Sviluppo, e rivolto a imprenditori, operatori sanitari e cittadini con l’obiettivo di far conoscere il progetto e porre le basi per possibili partnership imprenditoriali e tecnologiche. “Iniziative come questa – commenta Nicola Polito, direttore operativo di Trentino Sviluppo - rappresentano un’evoluzione delle attività di attrazione di investimenti svolte da Trentino Sviluppo a beneficio del territorio. Non solo quindi azioni volte a stimolare l’avvio di iniziative imprenditoriali che provengono da altre regioni italiane o dall’estero, non solo ricerca di attività sostitutive interessate a rilevare imprese locali in difficoltà. In questo caso l’attrazione ha l’obiettivo di mettere in connessione il mondo delle aziende, in gran parte non trentine, con progetti di ricerca ed iniziative pilota particolarmente innovative sviluppate sul territorio provinciale, in modo da stimolare investimenti e partnership sul fronte delle tecnologie applicate e delle conoscenze specifiche. Il Trentino della ricerca e dell’innovazione ha davvero molto da dire a questi settori”.
Flavio Deflorian, prorettore dell'Università di Trento con delega al supporto del settore produttivo ha sottolineato: “Ausilia è esempio di un modello sempre più protagonista nell'attività dell'Università di Trento. Si basa su un lavoro multidisciplinare che valorizza la ricerca avanzata attraverso la messa in campo di applicazioni che hanno un diretto impatto positivo sulla vita delle persone”.
Villa Rosa – ha spiegato Nunzia Mazzini, direttrice dell'Unità Operativa di riabilitazione della struttura – opera da decenni nella riabilitazione, con particolare riferimento al campo delle neuroscienze e si sta affermando come punto di riferimento a livello nazionale. Un percorso possibile grazie ad un approccio multidisciplinare e da una apertura sempre maggiore verso gli attori del territorio.
Ausilia è frutto della collaborazione tra MMLab – Multimedia signal processing and under standing lab del Dipartimento di ingegneria e scienza dell’informazione (DISI), CUnEdl – Centro universitario edifici intelligenti del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica (DICAM), MiRo – Gruppo di Meccanica e laboratori BIOtech dell’ateneo.
A livello metodologico, il progetto è stato integrato con Abilita, il servizio per l’informazione e la valutazione degli ausili dell’Unità operativa di Medicina fisica riabilitativa dell’Ospedale riabilitativo di Pergine Valsugana che studia e aiuta nella scelta dei supporti per migliorare la quotidianità dei pazienti durante il ricovero e una volta tornati a casa.
Si compone di due strutture. La prima è un laboratorio di analisi e progettazione: uno spazio in cui vengono testate le diverse soluzioni domotiche proposte al fine di trovare formule personalizzate e in grado di rispondere alle esigenze del singolo utente. C’è poi l’appartamento: una vera abitazione allestita negli spazi di Villa Rosa in cui i partecipanti alla sperimentazione trascorrono alcuni periodi di vita quotidiana sotto monitoraggio, al fine di valutare le innovazioni introdotte.
L’esperienza è rivolta a persone che hanno riscontrato difficoltà a vivere in autonomia in casa e accettano di essere parte attiva dello studio. Nel contempo, rappresenta un’occasione di crescita e formazione per il personale sanitario che, partecipando al programma, può apprendere maggiori informazioni sulle esigenze e le possibilità dei pazienti.
La giornata di oggi è stata l’occasione per illustrare nel dettaglio le diverse soluzioni tecnologiche in grado di rendere Ausilia un ambiente sicuro e confortevole. La parte introduttiva ha visto la presenza, tra gli altri, di Stefano Gherardi del Dipartimento salute e solidarietà sociale della Provincia di Trento, Giovanni Menegoni, dirigente medico dell'APSS e Alberto Frisanco, Assessore alle attività sociali della Comunità Alta Valsugana e Bernstol. Le finalità della giornata di lavoro sono state illustrate da Monica Carotta, vicedirettrice dell'area attrazione di Trentino Sviluppo, seguita dall'intervento di Giovanni Guadalini, dedicato alla illustrazione del progetto Ausilia.
La mattina è proseguita con l’esposizione del progetto da parte dei diversi attori convolti e l’atteso momento della visita agli spazi di Ausilia, per proseguire nel pomeriggio con tavoli tematici e incontri tra ricercatori e imprese. Grande l'interesse dimostrato dagli imprenditori intervenuti anche da fuori provincia. “Non c'è una realtà che da sola può sviluppare quello che sta dietro ad Ausilia – ha sottolineato Paolo Comi, responsabile delle attività di ricerca di Italtel (Milano) – Questo progetto non è frutto solo della tecnologia ma di questo modo di intendere il territorio: il Trentino è un ambiente fertile, in cui è facile fare impresa, e in più è aperto alle collaborazioni”.
Giuseppe Conti, CTO dell'impresa Nively (Nizza-Francia) Ad oggi i trend demografici ci dicono che il modello attuale di cura è insostenibile, quindi la creazione di nuovi modelli di assistenza per gli anziani è sicuramente un'opportunità a livello sociale ed economico. Maurizio Gianordoli, titolare di Social it (Trento) ha detto poi: “Le figure medica e infermieristiche saranno sempre insostituibili ma la tecnologia aiuterà a migliorare la qualità del loro lavoro e quella dei pazienti”.
L’occasione ha permesso di portare a conoscenza i presenti anche di altri progetti attivi in ambito medico-tecnologico. Particolare interesse è stato espresso nei confronti di Captain, che si rivolge alla popolazione anziana sempre più numerosa. Il progetto, frutto della partnership pubblico-privata, riguarda un insieme di soluzioni di monitoraggio e supporto domestico che favoriscono la sicurezza e l’autonomia dell’anziano: un coach virtuale personale in grado di rilevare eventuali situazioni di pericolo e rispondere alle esigenze della persona con suggerimenti mirati. (f.r.)
Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa