«Ringrazio l’Associazione trentina malati reumatici – ha esordito Massimo Soffiati – per la donazione e il sostegno che da sempre offre ai pazienti, adulti e bambini con patologie reumatologiche. L'uso dell'ecografo con sonda idonea all'ecografia articolare ci permetterà di migliorare la diagnosi, in particolare nei pazienti affetti da artrite idiopatica giovanile, di seguire l'andamento della malattia e valutare l'efficacia della terapia farmacologica. Si tratta quindi di un ausilio importante che migliorerà la gestione dei piccoli pazienti dell'ambulatorio di reumatologia pediatrica».
La sonda donata è di tipo lineare ad alta frequenza, permetterà di riconoscere la presenza di infiammazione articolare in fase di diagnosi di malattia e di valutare la risposta alla terapia o riconoscere precocemente una possibile riattivazione dell’infiammazione durante il monitoraggio della patologia. Ma non solo, dal punto di vista terapeutico servirà per eseguire le infiltrazioni intra-articolari e intra-tendinee mediante la guida ecografica per una più precisa ed efficace somministrazione dei farmaci.
«Da qualche anno – hanno affermato Gloria Fadanelli e Ilenia Floretta le pediatre che, insieme al dottor Lorenzo Leveghi reumatologo dell’adulto, gestiscono l’ambulatorio – è stato istituito a Trento un ambulatorio di reumatologia pediatrica in cui attualmente sono seguiti circa un centinaio di pazienti affetti da malattie reumatologiche croniche, di cui oltre 50 da artrite idiopatica giovanile. L’apertura della struttura ha rappresentato un miglioramento per i pazienti e le loro famiglie che possono essere seguiti vicino casa invece di dover affrontare lunghi viaggi fuori provincia per i controlli».
«La donazione – ha detto la presidente di Atmar Lucia Innocenti – è stata possibile grazie al generoso contributo della Cassa Rurale di Trento e ai fondi provenienti dalla destinazione del 5xmille. Abbiamo fatto nostre le esigenze dei professionisti di acquisire uno strumentario che permettesse di essere utilizzato contestualmente alla visita permettendo di completare la diagnostica ed evitando ai pazienti e alle loro famiglie successivi accessi per gli approfondimenti diagnostici».
(ss)