In apertura dell’incontro il direttore generale dell’Apss Paolo Bordon ha espresso gratitudine all’associazione Atmar e ai sui volontari «per il sostegno che l’associazione ha sempre dato al servizio sanitario pubblico in un’ottica di collaborazione e miglioramento dei servizi offerti alla cittadinanza. Come azienda sanitaria – ha proseguito Bordon – siamo profondamente convinti che la collaborazione con il mondo del volontariato e con la Consulta della salute, il loro organismo di rappresentanza, sia fondamentale per dare voce a chi ogni giorno vive i nostri servizi e permetta contributi proficui dal punto di vista dell’umanizzazione e del miglioramento dei servizi. È dalla relazione con i cittadini, in qualsiasi forma essa si presenti, dal reclamo al costante rapporto con le associazioni di volontariato rappresentative dei malati, che è possibile avere quei ritorni che riteniamo importanti per capire se quello che ogni giorno facciamo sia nella giusta direzione. Il mio grazie – ha concluso Bordon – va ai volontari e a tutti coloro che con le loro numerose donazioni sostengono le attività dell’Apss».
«Voglio ringraziare l’Associazione trentina malati reumatici – ha detto l’assessore Luca Zeni – per la generosità e la costante attenzione nei confronti delle esigenze dei pazienti reumatici. Come istituzioni riconosciamo il valore del volontariato socio sanitario nel sostenere e contribuire al miglioramento dei servizi portando l’esperienza di coloro che si relazionano ogni giorno con la sanità e per questo siamo convinti che questa alleanza vada sempre più valorizzata e rafforzata nell’interesse dei cittadini. La giornata di oggi unisce simbolicamente il lavoro dei professionisti a quello dei volontari ed è l’occasione per portare il mio ringraziamento e quello della Giunta provinciale a quanti quotidianamente operano all’interno delle strutture sanitarie con passione e dedizione».
Ha poi preso la parola Lucia Facchinelli, presidente dell’Associazione trentina malati reumatici che ha posto l’accento sull’attenzione e la generosità dei trentini nei confronti di chi vive quotidianamente con i limiti imposti da una malattia cronica invalidante. «Essere riusciti a sensibilizzare i nostri associati, gli enti e le realtà economiche nell’acquisto di questo importante strumento diagnostico è un bellissimo risultato. Noi volontari Atmar siamo convinti che solo attraverso un percorso condiviso e inserito in una rete di collaborazioni trasversali al mondo del volontariato sia possibile continuare a garantire assistenza e a dare risposte puntuali alle richieste e alle esigenze dei pazienti».
«E in questo senso – ha proseguito Facchinelli – l’attrezzatura che oggi viene donata va ad integrare un importante progetto, cioè quello di costruire dei percorsi di prevenzione, di diagnosi precoce e di terapia nella rete reumatologica territoriale, offrendo un servizio importante, direttamente vicino al luogo di residenza dei pazienti che gravitano sugli ambulatori periferici di Cavalese, Arco, Tione Rovereto e Cles e del Centro per i servizi sanitari di viale Verona. Questa donazione non rappresenta quindi un traguardo quanto piuttosto l’avvio di un nuovo modo di interagire e approcciare i bisogni espressi dai pazienti, ai quali i nostri medici cercano con competenza e umanità di far fronte. Dal 2010, anno in cui è stata avviata la rete reumatologica sul territorio, la strada percorsa è stata fruttuosa basti pensare all’ammirazione con cui siamo guardati dalla reumatologia italiana, per la quale la reumatologia trentina rappresenta la strada maestra, un esempio virtuoso a cui guardare e a cui ispirarsi. È il caso del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) sulla fibromialgia approvato in Trentino nel 2010 e revisionato nel 2016, frutto di un costante lavoro di confronto tra Atmar e Apss».
La parola è poi passata al direttore dell’Unità operativa di reumatologia Giuseppe Paolazzi, che dopo aver ringraziato Atmar, ha descritto le funzionalità dell’apparecchio. «La donazione dell’ecografo portatile adatto anche all’uso ambulatoriale – ha sottolineato Paolazzi – aumenterà la qualità del servizio di reumatologia. Si dice che l’ecografo è il fonendoscopio del reumatologo perché l’ecografia articolare è importante nella definizione di attività, remissione e anche danno delle artriti. Lo strumento, del valore di circa 19 mila euro, è dotato di due sonde, una ad alta frequenza, che permetterà di esplorare con ottima definizione i distretti più superficiali quali le piccole articolazioni delle mani e una a bassa frequenza, utile per i distretti più profondi. L’apparecchiatura potrà essere utilizzata negli ambulatori territoriali arricchendo la rete reumatologica territoriale qualificando la risposta clinica ai pazienti reumatologici».
Alla conferenza stampa è intervenuta Annamaria Marchionne, presidente della Consulta provinciale per la salute che ha sottolineato il positivo rapporto tra le istituzioni e il volontariato. «Ogni contributo è un investimento di fiducia nei confronti della sanità pubblica, intesa non nella sua accezione di struttura tecnico-burocratica, ma come insieme di professionisti impegnati ogni giorno nel difficile compito di promuovere e tutelare la salute e di migliorare la qualità della vita e del benessere delle persone. A questi uomini e a queste donne, che operano ogni giorno nella sanità, come Consulta provinciale per la salute vogliamo, anche in questa occasione, confermare che il volontariato è al loro fianco nella tutela della salute, diritto fondamentale di ogni cittadino e nella difesa del sistema sanitario pubblico, che deve rimanere una certezza, in quanto è un valore per tutti e concorrere a migliorarlo continuamente è un impegno di tutti: operatori della sanità, pazienti, cittadini, organizzazioni di volontariato e istituzioni. La donazione di Atmar al reparto di Reumatologia è un concreto esempio di quel rapporto di collaborazione che, fin dalla sua nascita, 22 anni fa, l’Associazione ha saputo costruire con le istituzioni sanitarie, contribuendo ad un percorso virtuoso di nascita e di sviluppo del servizio di reumatologia in Trentino».