Un pomeriggio intenso quello di oggi nella sala Belli della Provincia. Il seminario "Volo libero" ha infatti raccolto esperti e policy makers in un dialogo a più voci e a più livelli su giovani e politiche giovani in Trentino, moderato dalla giornalista Gianna Zortea che in apertura ha sottolineato il filo rosso che unisce gli interventi previsti, quello della cultura e dell'approfondimento: i cinque libri presentati, infatti, parlano di futuro e di speranza attraverso dati precisi e documentati e sono tutti usciti negli ultimi mesi a testimonianza del fermento su questi temi.
Ha aperto il pomeriggio l'assessora Sara Ferrari presentando anche la nuova edizione di "Strike! Storie di giovani che cambiano le cose", concorso rivolto a giovani under 35 che abbiano voglia di raccontarsi e raccontare il cammino di un loro successo. Nessun premio in palio, se non la possibilità di diffondere ulteriormente la loro esperienza e farsi ispirazione per i coetanei che ancora aspettano di realizzare un loro sogno frenati da dubbi, incertezze, timori. "Le politiche giovanili sono spesso ancelle nelle classifiche del potere politico, annoverate come qualcosa di secondario. Riteniamo invece che siano strategiche e devono richiamare un ragionamento comune, tanto più oggi per i vincoli economici e di bilancio nei quali ci muoviamo. Caratteristiche diverse, punti di vista diversi, devono essere ricomposti in un'analisi trasversale anche per dirci in trasparenza a che punto siamo".
Hanno poi preso la parola il dirigente dell'Agenzia per la famiglia, Luciano Malfer e il direttore dell'incarico speciale per le politiche giovanili della provincia, Antonio Geminiani che hanno inquadrato il contesto in cui è inserito il pomeriggio di oggi. "Anche grazie all'azione dell'assessora" - evidenzia Malfer - "le politiche giovanili, intese come politiche condivise, stanno diventando centrali nelle azioni della Giunta. E' importante che questa responsabilità che racchiude analisi, valutazione di politiche, coinvolgimento dei territori, sia riconosciuta e ripartita. L'agenzia che dirigo ha voluto cambiare prospettive, uscire dai canonici percorsi della pubblica amministrazione, e mettersi in gioco per attivare processi innovativi: Strike! è una prova che questi investimenti possono portare lontano."
Per la presentazione di questo progetto, Strike!, sono intervenuti i collaboratori del gruppo di lavoro: i referenti tecnici Alessandra Benacchio dei Piani Giovani di Trento e Arcimaga, Paolo Trentini del Piano Giovani Valle di Cembra e Annemie Hendrickx di Trentino Social Tank, partner di progetto con Fondazione Demarchi. Ricordando i 10 finalisti della prima edizione, hanno sottolineato il valore dell'iniziativa di ricerca-azione perché porta alla luce storie vincenti e originali (spesso fuori dai canoni cui siamo abituati parlando di giovani) ma che non nascondono i fallimenti, le cadute, gli incontri provvidenziali pur in un cammino che è sempre personale.
Arianna Bazzanella ha introdotto il rapporto "Crescere in Trentino" di cui è curatrice: "Ogni epoca sperimenta mutamenti sociali impattanti. Oggi siamo di fronte alla sfida del cambiamento demografico che non è solo invecchiamento, ma degiovanimento, come ha teorizzato il prof. Rosina, cioè perdita di centralità politica e sociale delle nuove generazioni" - sostiene la ricercatrice - "Ma la storia ci ha insegnato che innovazione, progresso, scoperte, sono quasi sempre opera di giovani che devono essere al centro degli investimenti. Le politiche giovanili fanno molto, soprattutto in Trentino, e ben vengano iniziative come il concorso "under 32" dell'azienda sanitaria: bisogna insistere lungo questo cammino per riconoscere valore alle nostre energie migliori."
Stefano De Martin, scrittore, regista, amministratore, operatore socio-culturale, è intervenuto con un video-intervento a partire dal suo recente libro "Lessico generazionale. Adulti che si occupano di giovani", incrocio di esperienze, parole, riflessioni; un campo aperto dove si viene assaliti da un lessico preciso, dove l’attenzione è tutta sugli adulti che predispongono setting di ascolto, animazione, educazione, accompagnamento, formazione, divertimento, espressione artistica.
Sergio Maset direttore di ricerca e Michele Polesana economista di IDEA srl con Nora Lonardi, sociologa dello Studio RES, hanno poi presentato la ricerca "ll futuro visto dai giovani trentini. Competenze, rete e partecipazione" realizzata da IDEA srl per conto dell’Agenzia per la famiglia e presentata oggi in anteprima. Uno studio che ha coinvolto 360 giovani trentini tra i 19 e i 35 anni intervistati telefonicamente e che ha ascoltato testimoni privilegiati che con i giovani si interfacciano, appartenenti a mondi anche molto diversi: imprese, associazionismo, cooperazione, cultura... L’indagine è partita esplorando cosa significa essere autonomo dalla famiglia. Per i giovani intervistati il termine assume sfumature diverse, a seconda che vivano ancora con i genitori o meno e il dato più evidente è che, per quanti vivono ancora in famiglia, autonomia vuol dire essenzialmente indipendenza economica. Al contrario, per quanti sono già andati a vivere da soli, l’autonomia è individuabile come un processo di crescita e responsabilizzazione. Sergio Maset, per introdurre lo studio, ha ripreso alcuni elementi citati nel pomeriggio segnalando che il tema della trasversalità - più volte nominata - ricorda la situazione relativa al tema della salvaguardia dell'ambiente di 20/30 anni fa: per tutelarlo, serve che tutti si impegnino e discorso simile si può fare per i giovani. La transizione all'età adulta deve essere sostenuta da tutti e in tutti i settori. L'incertezza era un tratto caratteristico dei giovani, ma in passato: oggi, in tempi di incertezza diffusa, siamo tutti un po' più giovani! E in questo quadro è necessario recuperare la narrazione collettiva del bene comune come valore condiviso e come contesto favorevole per i singoli. Il gruppo e la partecipazione attiva alla società offrono infatti un'occasione di protezione: coloro che sono più impegnati in associazioni, volontariato, organizzazioni politiche, etc. costruiscono capitale sociale di cui al contempo usufruiscono e hanno maggior fiducia nel loro futuro e nelle loro possibilità. L'autonomia non deve diventare atomizzazione, deve essere sostenuta all'interno di questa visione perché la consapevolezza di essere parte di una comunità restituisce un senso e una prospettiva che danno forza.
Assegnata a una giovane ricercatrice, Delia Belloni, la conclusione dei lavori. Attualmente collaboratrice dell'ufficio politiche giovanili della Provincia, è stata in precedenza al Comune di Trento per il quale ha realizzato un'interessante ricerca sui Piani Giovani di Trento e Arcimaga, "PGZ: risorse e opportunità", di cui oggi ha presentato gli esiti. L'analisi si è svolta su un doppio binario: da una parte progetti e progettisti, dall'altra gli utenti. Attraverso focus group e questionari, ha ricostruito l'esperienza del 2016 con l'obiettivo di conoscere cosa ha funzionato e cosa consentirebbe di migliorare uno strumento che si conferma, comunque, un'opportunità oggettiva e riconosciuta dai partecipanti.
I volumi dell'Agenzia Crescere in Trentino. Alcuni dati sulla condizione giovanile in Provincia di Trento e Il futuro visto dai giovani. Competenze, rete, partecipazione sono entrambi disponibili gratuitamente in PDF sulla pagina del sito dedicata alle pubblicazioni.
Il bando Strike! 2017 sarà disponibile da domani sul sito http://www.strikestories.com/
Immagini e interviste a cura dell'ufficio stampa