Il film di Casazza è il risultato del lavoro di un anno nella Casa di reclusione di Bollate, a Milano, al seguito dell'Unità di trattamento intensificato del team di criminologi guidato da Paolo Giulini. Impegnati in un progetto sperimentale di trattamento dei colpevoli di reati sessuali, i terapeuti lavorano per ridurre la possibilità che i detenuti, una volta scontata la pena, tornino a commettere lo stesso tipo di reato.
Un altro me è un viaggio negli spazi fisici e nelle dinamiche mentali in cui vivono i detenuti protagonisti: tra loro Sergio, Gianni, Giuseppe, Valentino e Enrique. Tutti hanno esercitato violenza contro una donna e sono stati riconosciuti colpevoli. Cosa pensano del proprio reato? Quali sono gli alibi culturali con cui lo spiegano? Come cercano di deresponsabilizzarsi e come immaginano di comportarsi una volta usciti dal carcere? I detenuti si raccontano, senza sconti, e il team di Giulini li guida, li ascolta, si scontra con le loro resistenze, discute al suo interno su come procedere con il lavoro.
«Volevo riuscire a mantenere un terreno equidistante tra gli autori dei reati e l’istituzione che li cura – afferma il regista – ponendomi virtualmente al centro tra gli uni e gli altri, e rendere il film un territorio aperto in cui affrontare la discussione portando i propri dubbi e le proprie certezze».
Un altro me ha vinto il Premio del pubblico al 57° “Festival dei Popoli” e il Primo Premio del “Mese del Documentario” 2017. La proiezione serale, che avrà inizio alle ore 21.00, sarà preceduta alle ore 18.30 presso la Biblioteca Civica G. Tartarotti di Rovereto da una conversazione con l’autore sul suo lavoro e sui temi del film, moderata dal programmatore della rassegna, Sergio Fant.
Fonte: Centro servizi culturali S. Chiara