Sabato, 09 Ottobre 2021 - 19:24 Comunicato 2875

E l’ad Domenicali traccia il futuro del Circus
Arnoux e Alesi: “La nostra mitica Formula Uno”

Jean Alesi e René Arnoux corrono ancora assieme. Lo fanno da gentlemen dove, spesso e volentieri, danno la polvere a tutti. I due ex piloti della Ferrari ieri erano al Festival a parlare del futuro dello sport motoristico. E hanno ripercorso pagine storiche del motorismo. Il primo ha corso 200 Gran Premi di Formula Uno, 5 anni con la Ferrari negli anni novanta, mentre Arnoux ne ha alle spalle 164, di cui due anni al volante della Rossa ad inizio anni ottanta.

Nella sala della Regione ha tessuto i fili del discorso Gianluca Gasparini con l’ad Formula Uno Stefano Domenicali in collegamento. Arnoux è partito con video storici in grado di emozionare: “Con l’epico duello tra me e Gilles Villeneuve a Digione nel 1979. Per me lui era una sorta di acrobata, sempre sul filo.  Noi ci ricordiamo episodi ben precisi, non le corse intere, e questo è uno dei più emozionanti di tutta la Formula Uno. Lui ci provava sempre, non aveva innato il senso del pericolo. Diceva che con i freni ed il volante era sempre possibile fare qualcosa”.

Alesi ha aggiunto: “I duelli si fanno conoscendo gli avversari, non solo la propria auto. Questo è un particolare che fa la differenza. L’ha sempre fatta. Sì, ho ereditato il 27 di Villeneuve in Ferrari ma la mia è ststa una storia diversa, entrambi ci abbiamo messo enorme impegno”.

Arnoux ha smesso quando Alesi ha iniziato. I più giovani rivedono oggi su Youtube pagine di gare che appaiono molto diverse da quelle attuali: “I tempi di Arnoux erano quelli dell’amicizia e della rivalità tra piloti. Tempi belli, particolari” ha ricordato Jean.

Entrambi hanno corso in Ferrari. Arnoux : “La Rossa è il sogno di tutti i piloti e a Fiorano e mi è capitato di mangiare più volte con l’ingegnere Enzo”. E Alesi ha confermato la passione che il grande patron trasmetteva ai piloti. 

Nella conversazione è intervenuto quindi Domenicali in collegamento dalla Turchia: “ Io sono arrivato in Ferrari tre anni dopo la scomparsa dell’ingegnere Enzo. Si guardava ancora a lui, eccome. Ora faccio parte di un’avventura straordinaria e sono orgoglioso, come italiano, del ruolo che copro. La Formula Uno è tornata al centro di interessi e progetti. Il prossimo anno si cambierà, la sfida sarà su contesti completamenti diversi ma sarà un campionato molto interessante con i piloti di nuovo al centro. Il budget cap permetterà la sostenibilità dei team, crediamo sia la strada giusta. Non è più vero che i piloti debbono per forza essere figli di genitori ricchi, debbono essere bravi. Avremo sempre più attenzione per dare una piattaforma tecnica che permetta a tutti, penso alle ragazze, di guidare in Formula Uno. Alesi era con noi da pilota e ora è rimasto ancora nel ruolo di ambasciatore del nostro mondo”  ha detto il numero uno del Circus. 

(gt)


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