Annuncio dell'acquisizione al patrimonio provinciale dell'Archivio Caproni
martedì 8 maggio, 15.00-17.00
Fondazione Bruno Kessler | Aula Grande | Via Santa Croce 77 | Trento
La Collezione Caproni si è costituita sin dai primi anni Dieci del Novecento per volere di Gianni Caproni, trentino pioniere delle costruzioni aeronautiche che, con grande lungimiranza, accantonava all’interno delle sue officine gli apparecchi più importanti da lui progettati via via che questi venivano superati tecnologicamente. La collezione detiene il primato di più antica collezione aeronautica al mondo, primato al quale, nel 1927, con la fondazione del Museo Aeronautico Caproni, si accompagnò quello di primo museo aziendale italiano.
L’acquisizione dell’Archivio Caproni è correlata ad una erogazione liberale, nell’alveo della disciplina Art-bonus, misura stabilita dal Governo per favorire il mecenatismo culturale, effettuata da Farmigea srl a favore della Provincia autonoma di Trento per il sostegno dell’Archivio Provinciale. L'iniziativa permetterà di compiere un salto di qualità in termini di comprensione del ruolo delle aziende Caproni e del suo fondatore in relazione alla storia dell’aviazione civile e militare, alla storia dell’evoluzione tecnologica, alla progettazione ingegneristica e al design tra le due guerre, nonché ai connessi aspetti della modernizzazione industriale del Paese, delle sue implicazioni di natura socio-economica e culturale, delle relazioni di natura commerciale e diplomatica collegate ai progetti industriali. Oltre a consentire di esprimere appieno le potenzialità dell’azione culturale del Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni. La prospettiva storiografica del Museo affonda, infatti, le proprie radici nella dichiarazione della sua fondatrice Timina Guasti (moglie di Caproni) che nella prefazione del 1931 al volume Francesco Zambeccari Aeronauta affermava: “L’ingegno e l’attività umana non hanno limiti, e la vittoria d’oggi, per gli ardimenti di un nuovo aviatore, si trasforma domani in ricordo storico. È ufficio quindi del Museo curare la ricerca di libri, stampe, disegni, medaglie, modelli e di quanto si riferisca a queste successive conquiste, perché le faticose tappe della nuova invenzione rimangano sempre vive nella memoria dei posteri”.
Convegno "I beni storico-aeronautici nel contesto del patrimoio culturale: inquadramento giuridico e approcci di tutela"
mercoledì 9 maggio, 9.00-12.30 e 14.00-17.00
Fondazione Bruno Kessler | Aula Grande | Via Santa Croce 77 | Trento
Un’iniziativa organizzata dalla Provincia autonoma di Trento e l’Aeronautica Militare in collaborazione con il GAVS-Gruppo Amici Velivoli Storici
L’acquisizione al patrimonio provinciale dell’Archivio Caproni e la ricorrenza dell’Anno Europeo del Patrimonio invitano ad una riflessione sui beni storico-aeronautici nel contesto del patrimonio culturale.
In Italia, fino ad anni recenti, il restauro di velivoli storici veniva condotto più con finalità di ripristino della visione d'insieme del pezzo che non con rispetto della sua storia e della sua qualifica di bene culturale. Purtroppo, solo occasionalmente gli interventi di restauro condotti sono stati filologicamente corretti e attuati nel pieno rispetto dell'originale sottostante. La normativa vigente, richiede tuttavia di avviare una riflessione adeguata intorno al restauro di beni storico-aeronautici, al fine di comprendere finalmente quanto possa essere mutuato della teoria del restauro di Cesare Brandi per questa categoria di beni culturali. Altrove in Europa, specialmente nel Regno Unito, la consapevolezza che un velivolo storico sia un bene culturale - indipendentemente dalla sua vetustà e piuttosto in virtù della storia del suo sviluppo industriale e del suo impiego operativo - è maggiormente diffusa. Questa consapevolezza ha portato allo sviluppo di diverse buone pratiche e, negli anni, di ragionamenti strutturati sulla metodologia corretta con cui debba essere condotto il restauro di aeroplani storici per finalità di mera esposizione statica. Il restauro di velivoli storici destinati a tornare in volo richiama, infatti, alle esigenze di airworthiness e richiede l'adozione di criteri e approcci completamente diversi.
In Italia, purtroppo, non si dibatte ancora abbastanza su questi contenuti e ciò fa sì che la consapevolezza del settore - sia esso rappresentato da professionisti o da appassionati - non sia ancora matura. Fortunatamente, anche nel nostro Paese, non mancano esempi di buone pratiche e sarebbe auspicabile ripartire da uno studio analitico di queste per stimolare la redazione di una “Carta del restauro aeronautico” alla quale fare riferimento nell'avvicinarsi ai nuovi progetti - velivoli o parti di essi - sui quali lavorare.
Il convegno prenderà avvio con un inquadramento giuridico e uno teorico sulla teoria del restauro e successivamente illustrerà - attraverso gli interventi di alcuni tra i più importanti esponenti a livello internazionale nel campo della conservazione di collezioni museali di aeromobili storici - gli approcci di tutela attualmente adottati dalle Istituzioni rappresentate. Sono inoltre previsti: un intervento sulla costruzione di repliche volanti storicamente fedeli agli originali estinti; sulla schedatura di progetti tecnici industriali; sul fondo dei brevetti Caproni conservati in Archivio Centrale di Stato e un cenno a beni architettonici particolarmente significativi sotto il profilo storico-aeronautico.
Il convegno si chiuderà con la dichiarazione degli addetti del settore della volontà di dotarsi di una “Carta di Trento” per i beni storico-aeronautici nel contesto del patrimonio culturale.
In allegato il programma dei due eventi