Oggi, nel corso del tradizionale incontro con i dipendenti per lo scambio degli auguri, il direttore generale Paolo Bordon ha reso nota l’istituzione della rete clinica Breast Unit: «Un ulteriore passo avanti nella presa in carico delle donne con tumore al seno – ha detto Bordon – un modello che, come dimostrato dalle evidenze scientifiche, offre significativi vantaggi in termini di sopravvivenza e di complessiva qualificazione delle cure e della qualità di vita delle donne. Questo percorso renderà più efficace il lavoro dei professionisti e dei servizi impegnati nel percorso diagnostico data la relazione che sussiste tra i volumi di attività e gli esiti di cura. Il modello della Breast Unit metterà a servizio delle pazienti competenze sanitarie specifiche e tecnologie avanzate oltre ad un collegamento tra la rete ospedaliera e le strutture territoriali, compresi gli hospice in una logica di sistema integrato e con modalità operative omogenee».
La patologia oncologica della mammella costituisce in Italia la prima causa di morte nella fascia di età fra i 35 e i 50 anni. Negli anni la tematica del tumore al seno è stata oggetto di specifiche iniziative che si sono concretizzate nella definizione, nel 2014, del percorso diagnostico terapeutico del carcinoma della mammella, volto a garantire un percorso omogeneo, strutturato e multidisciplinare, per screening, diagnosi, terapia e gestione delle pazienti e dei pazienti con neoplasia della mammella. L’istituzione della rete clinica Breast Unit consentirà di mettere in rete tutti i professionisti che già oggi lavorano sulla patologia mammaria dal senologo all’oncologo, dal chirurgo allo psicologo, ottimizzando i collegamenti e le collaborazioni fra i servizi ospedalieri e territoriali attraverso il governo della domanda di cura e assistenza con modalità operative omogenee in stretta relazione anche con le associazioni dei malati e i loro familiari.
In questo senso vi sarà un forte coinvolgimento di tutte le figure professionali necessarie ad assicurare un’adeguata e personalizzata presa in carico delle pazienti lungo tutto il percorso di cura e sarà concentrata in un’unica sede l’attività di chirurgia senologica attraverso la creazione di una struttura semplice di Area «Chirurgia della mammella».
Da parte sua l’assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni ha posto l’evidenza sull’importanza di questa rete per la salute delle donne: «Questo è un passaggio molto importante e atteso che avevamo annunciato nei mesi scorsi e che completa il processo di integrazione della rete oncologica iniziato da tempo; questo è l’ultimo passaggio formale nell’ottica di qualificazione delle cure alle donne colpite da tumore al seno, un passaggio che potrà garantire significativi vantaggi in termini di sopravvivenza e di qualità di vita di molte pazienti trentine».