Nel corso della riunione i vertici dei due Enti si sono confrontati sulle priorità attuali con un focus particolare sulla professione infermieristica toccando temi quali la riorganizzazione, l’obbligo vaccinale e il ruolo della formazione universitaria alla luce della nuova Scuola di medicina.
È stata evidenziata l’importanza della figura infermieristica nell’ambito della nuova organizzazione aziendale, in particolare per quanto riguarda la presa in carico a livello territoriale delle patologie croniche, in forte integrazione con gli altri professionisti della salute e nel rispetto dell’autonomia e responsabilità di ogni singola professionalità e nell’esclusivo interesse della tutela della salute della persona e della sua famiglia.
Il direttore generale facente funzioni di Apss Antonio Ferro ha affermato: «È stato un incontro molto proficuo in cui è emersa volontà di intenti e l’impegno a lavorare insieme. Con l’Ordine delle professioni infermieristiche abbiamo convenuto sull’importanza, in un contesto complesso come quello sanitario, di perseguire un approccio multiprofessionale in cui ogni componente dell’organizzazione possa dare il proprio contributo in termini di ascolto, progettazione e miglioramento. Abbiamo altresì condiviso un fermo e rigoroso approccio nei confronti degli operatori che non intendono vaccinarsi».
«Come Ordine – ha evidenziato il presidente di Opi Daniel Pedrotti – abbiamo ribadito la nostra autonomia e indipendenza, ma allo stesso tempo abbiamo riaffermato la nostra piena disponibilità a collaborare per contribuire a migliorare il servizio sanitario trentino e per garantire all’infermiere di esercitare la professione, a tutti i livelli di responsabilità, in sicurezza e in un clima sereno e con prospettive di crescita. Confermiamo quindi la massima collaborazione con le Istituzioni preposte alla tutela della salute e sosteniamo pienamente Apss nel dichiarato obiettivo di valorizzazione degli infermieri e degli altri professionisti, che costituiscono la colonna portante e la reale ricchezza del nostro sistema sanitario sulla quale investire per confermare gli standard qualitativi e quantitativi».
«Per quanto riguarda il tema dell’obbligo vaccinale – ha proseguito Pedrotti – come Ordine ribadiamo con forza che la professione infermieristica riconosce il valore delle evidenze scientifiche quale base dell’agire professionale. Vaccinarsi per un infermiere è in primis un dovere morale e deontologico, una responsabilità nei confronti dei cittadini e della salute pubblica. I vaccini sono l'unica strada per ritornare alla normalità il più velocemente possibile. Il vaccino è sicuro e non è assolutamente un farmaco sperimentale».