L’educazione civica e alla cittadinanza è una disciplina trasversale e multidimensionale, per questo implica che tutti i docenti di classe condividano un progetto unitario comune. È previsto comunque un docente coordinatore, che tiene le fila dell’attività didattica e valutativa. Il monte ore minimo da dedicare all’attività è fissato in 33 ore annue.
Ecco un breve elenco, non esaustivo, degli ambiti tematici afferenti alla materia: conoscenza dell’organizzazione politica, economica e sociale del proprio paese, dell’Europa e della propria comunità locale; problematiche ambientali, capacità comunicativa, educazione alla salute, al benessere, al volontariato; Costituzione, diritto, conoscenza delle istituzioni autonomistiche e delle minoranze presenti sul nostro territorio; cittadinanza digitale; sviluppo sostenibile; alfabetizzazione finanziaria.
Le istituzioni scolastiche hanno facoltà di scegliere se individuare un ambito disciplinare, pur garantendo la trasversalità dell’insegnamento, affidandone ad esempio al docente di discipline giuridico-economiche il coordinamento (nelle scuole secondarie dove sono previste queste materie); oppure far assumere la co-titolarità dell’insegnamento a tutti i docenti del consiglio di classe. Questi e altri aspetti dovranno essere ben definiti, secondo le linee guida, nel Progetto d’istituto.
La valutazione dell’educazione civica e alla cittadinanza sarà considerata per l’ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato. Il 2020/2021 sarà l’anno scolastico di prima applicazione delle linee guida. Le azioni formative e di accompagnamento per i docenti e i dirigenti scolastici saranno curate dal Dipartimento istruzione e cultura con il supporto di IPRASE.