
"La Provincia, pur non coinvolta secondo le tradizionali procedure, ha seguito con scrupolosa attenzione il processo - aggiunge Fugatti - tant'è che, ricevuta ai primi del luglio scorso la comunicazione con cui Cassa centrale indicava la Banca centrale europea come sua unica referente, abbiamo voluto approfondire se questo nuovo modo di procedere non fosse in contrasto con le prerogative dell'autonomia provinciale.
Nello specifico, come già detto, il recente parere del professor Falcon ritiene che le competenze in materia di banche di credito locale (come le due Casse rurali in argomento) non siano venute meno, nonostante le
stesse appartengano ora ad un gruppo nazionale (quale è Cassa Centrale) regolato dalla BCE. Tale percorso risulta utile per le fusioni ora in corso, nonché per le future fusioni che interesseranno il credito cooperativo locale“.