Giovedì, 23 Settembre 2021 - 16:11 Comunicato 2618

Un convegno di studio a 10 anni dalla legge provinciale che ne ha promosso la figura
Amministratore di sostegno: voci diverse per un futuro comune

L’Amministratore di sostegno è una forma di volontariato moderno, con un forte impatto civile, il cui bisogno è in costante aumento. Se n’è parlato oggi nel corso di un convegno organizzato dalla Provincia, in collaborazione con l’Associazione per l’Amministratore di Sostegno, l’Università di Trento e tsm-Trentino school of management. L'Amministratore di sostegno è ormai una realtà concreta ed importante nel tessuto sociale del Trentino, che ha consentito la nascita di un progetto collettivo che coinvolge una pluralità di enti e di organizzazioni pubbliche e private, oltre che di cittadini volontari, beneficiari e i loro familiari.
Convegno su amministratore di sostegno [ Archivio ufficio stampa Pat, CC BY SA 4.0.]

Sono circa 3500 le persone che operano in questa funzione sul territorio, ha ricordato Massimo Zanoni, presidente dell’Associazione per l'Amministratore di Sostegno, con 666 incarichi assegnati nel solo 2019 dai Tribunali di Trento e Rovereto. Per il 57% dei casi riguarda persone di oltre 70 anni con patologie varie, per il 20% persone con disabilità e per il 14% con disturbi psichiatrici. Nel 62% dei casi viene nominato come Amministratore di Sostegno un familiare, nel restante dei casi un professionista o un volontario.

La crescita del bisogno è stata causata, come ricordato nel corso del convegno, dall’aumento dell’aspettativa di vita e dall’aumento delle situazioni di solitudine. Cresce, inoltre, la qualità e il contenuto dell’assistenza richiesta. 

La Provincia, come ha ricordato l’assessore alla salute e politiche sociali, considerata la grande valenza sociale dell'Amministratore di Sostegno, è impegnata ad individuare, partendo dall'esistente e attraverso un confronto con tutti gli addetti ai lavori, i miglioramenti necessari per perfezionare il funzionamento dell'istituto in Trentino, avendo come riferimento l'esigenza di consolidare modalità operative comuni e facilmente conoscibili e di favorire lo scambio di informazioni fra enti ed organizzazioni diverse.

A tal riguardo, Miriana Detti, dirigente dell'UMSE Sviluppo reti e Servizi, ha annunciato l'avvio di quattro gruppi di lavoro, suddivisi in ambito socio-sanitario, amministrativo, giudiziario e del rapporto fra Amministratore di Sostegno, famiglie e volontariato. I gruppi opereanno da ottobre a dicembre per verificare le criticita dell'attuale sistema e fornire spunti per migliorare il servizio. I gruppi di lavoro opereranno nel corso di una serie di incontri tra ottobre e dicembre per formulare proposte e spunti di innovazione per costruire l'agenda 2031. 

(fm)


Immagini