“Impegno e piacere mi permettono di fare quello che faccio. Perché nella vita non devi inseguire gli altri o le cose che ti attirano, ma quelle che ti ispirano. Sei un fenomeno se capisci cosa ti ispira”. Alex Zanardi ha incantato il pubblico del Festival con la sua disarmante semplicità e schiettezza che lo rende un personaggio amato da tutti. Un toccante video proiettato a inizio serata ha dato ragione dei tanti capitoli della carriera di “Sandrin”, come lo chiamava il padre (simpatico ed estroverso, come ha raccontato Alex) e come lo chiamano i suoi amici.
Una carriera iniziata nel 1980 nelle corse dei kart, l’automobilismo, la Formula 1, l’incidente del 2001 che lo ha privato di entrambe le gambe, la rinascita, il ritorno al volante, le protesi sempre più efficaci, la passione per l’handbike e le vittorie paralimpiche di 16 medaglie tra mondiali e Olimpiadi. Alex, una forza della natura, “un fenomeno anche nel modo di vedere la vita” come ha osservato il giornalista ed amico Gasparini. Un modello per tanti, Zanardi, con la sua ostinazione gioiosa ad andare oltre ogni ostacolo. “La mia testa non si ferma mai. Penso a soluzioni, idee, anche quando mi alleno sul rullo. Ma sono anche un grande pantofolaio” ha confessato al pubblico di Trento. “Quando mi sono svegliato dal coma farmacologico dopo l’incidente, ho provato una gioia incontenibile a sapere di essere vivo. Quando tanti mi dicono che sono un esempio di coraggio, fanno torto a se stessi, perché tutti possiamo trovare la forza. Molte persone fanno il mio percorso riabilitativo, ma senza esposizione mediatica”. In una sua personale top ten di Fenomeni per la Gazzetta, Zanardi ha messo due piloti, come Gilles Villeneuve e Senna, ma anche Mike Bongiorno, il presidente Pertini, una nuotatrice come Federica Pellegrini. E suo padre, “un comico spontaneo”: “Sono Fenomeni quelli che colorano la nostra vita con affetto, garbo e carisma”, ha concluso Alex. Proprio come ha fatto lui in tutta la carriera.