
Negli ultimi decenni si è sviluppato un dibattito interdisciplinare sulla possibilità di considerare altre tipologie di caratteristiche individuali, oltre alle tradizionali di natura “accademica” e cognitiva, per spiegare il successo formativo e, più in generale, l’acquisizione dello status di cittadino adulto, responsabile e attivo partecipante nella vita quotidiana. Attualmente, soprattutto nel contesto statunitense, l’interesse è rivolto alle cosiddette “non-cognitive skills” Ad oggi, non esiste una definizione univoca di tali competenze, ma in genere gli ambiti a cui si fa riferimento, nella sfera individuale, sono quelli emotivi, psico-sociali e legati alle caratteristiche di personalità. Nel dibattito attuale tali competenze vengono considerate strategiche, in un’ottica evolutiva, per i percorsi di carriera successivi e per un’adeguata esperienza di vita, come si è detto, come cittadino “completo”.
Il progetto intende rispondere alle seguenti domande per il contesto trentino: cosa sono le competenze non cognitive e quali sono le loro peculiarità rispetto a tipologie simili? Come possono essere “formate” durante l’esperienza scolastica? Come possono essere valutate e certificate per contribuire allo sviluppo complessivo dei nostri studenti? Ma soprattutto, la loro valorizzazione come si inserisce all’interno dello sviluppo delle politiche scolastiche locali per il futuro? Il progetto, prevede una ricerca quantitativa per la misura delle competenze cognitive nella transizione tra il primo e secondo ciclo, una ricerca-intervento per sviluppare, insieme alle scuole, attività didattiche per lo sviluppo consapevole delle competenze non cognitive e strumenti e metodi per la loro certificazione, e un progetto pilota per studiare le basi neurali tali competenze.
Foto e video a cura di Ufficio Stampa