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Nel provvedimento approvato oggi è contenuto anche lo studio di fattibilità che esplora la compatibilità tecnico-funzionale di una linea BRT con le caratteristiche dell’area di studio e le specificità della domanda di trasporto che essa esprime. L’analisi svolta individua anche tre componenti sinergiche tra loro e caratterizzanti un sistema BRT: l’infrastrutturazione della sede, delle fermate e delle opere complementari; le tecnologie di supporto (ITS, infomobilità, semaforizzazioni); il materiale rotabile come elemento distintivo (capacità, comfort, allestimenti interni, motorizzazioni a basse emissioni). In generale, è rilevante il conseguimento di servizi più regolari, senza ritardi, anche nelle ore e nei giorni di punta, vista la possibilità di “superare” localmente il veicolo privato, scongiurando i problemi legati alla congestione del traffico. Un aspetto apprezzabile riguarda l’investimento in tecnologie a supporto del sistema di trasporto, che lo rende, di fatto, parte di un discorso più ampio di MaaS (Mobility as a Service). Oltre alle semaforizzazioni per garantire la priorità della linea BRT nei punti strategici (rotatorie, incroci), in ipotesi anche sistemi ITS e di infomobilità. Altro elemento di qualità del sistema è il livello di infrastrutturazione necessario, con la minimizzazione degli interventi, che vengono effettuati localmente e non sull’intera tratta, in aderenza alla viabilità esistente, e quindi la minimizzazione del consumo di suolo. In questo senso, sfruttare appieno le potenzialità dell’infrastruttura viaria esistente è certamente compatibile con le esigenze di sostenibilità e di realizzazione dell’intervento in tempi brevi. Per quanto riguarda il futuro post-olimpiadi, è da tenere in considerazione anche l’eventuale evoluzione del sistema, con la possibilità di trasformare la linea BRT in una moderna tranvia di montagna che potrebbe dare ulteriore risposta, in tutto o in parte, alle questioni di tempi e qualità del servizio. Fase centrale del processo di realizzazione del BRT è certamente quella destinata alla partecipazione e al coinvolgimento della popolazione e delle amministrazioni locali. L’iter partecipativo prevede di sottoporre alla procedura di concertazione il Documento preliminare di progettazione o il progetto preliminare dell’opera. Il coinvolgimento diretto dei territori interessati potrà avvenire sin dalle prime fasi dell’iter progettuale, attraverso lo specifico accordo con le Comunità di Valle approvato oggi.