Un’inaugurazione all’insegna della riflessione ha aperto il 19° Religion Today Filmfestival, grazie agli interventi della regista Alina Marazzi e del teologo Brunetto Salvarani e ai loro sguardi che si sono incrociati sui temi del festival: femminile e maschile, cinema e religioni. A inaugurare l’edizione 2016 – “C’eravamo tanto amati. Religioni e relazioni di genere” – anche l’assessora alle pari opportunità della Provincia autonoma di Trento Sara Ferrari, che ha ancora una volta sottolineato il coraggio per la scelta del tema e dell’anno e la soddisfazione di vivere un territorio che rappresenta spesso un laboratorio di sperimentazione.
Da oggi il festival entra nel vivo con le proiezioni che continueranno per i prossimi giorni sempre al Teatro San Marco, in via S.Bernardino.
Domenica pomeriggio sarà dedicato al progetto “Zeal for Unity”, un’inedita iniziativa che mira ad avvicinare le nazioni in conflitto attraverso il cinema. Sono così riuniti per la prima volta, 12 cineasti di fama, provenienti da India e Pakistan che, insieme, lanciano un messaggio di pace per i loro paesi, in contrasto tra loro da anni. CREASE e DON’T PEEK INTO THE TENT sono i due film – il primo di un regista indiano, il secondo di uno pakistano – all’interno del programma del Relgion Today Filmfestival. Come in ogni festival a cui partecipano, le pellicole saranno proposte fuori concorso per sottolineare che il valore dei film non è solo nella qualità di storie poetiche profondamente radicate nelle due culture di riferimento, ma anche nel messaggio di pace che portano con sé. La serata di domani – domenica – si concentrerà invece sull’attualissimo tema del velo con film che propongono visioni molto diverse tra loro: SLØR racconta infatti di una donna occidentale che, per non farsi riconoscere, decide di indossare in Francia per un giorno il niqab (particolare abito femminile tradizionale islamico che lascia scoperti solo gli occhi); la regista e protagonista del corto, Charlotte Schioler, sarà a Trento per presentare il suo lavoro al pubblico del Religon Today. MARIAM – secondo film della serata – è invece la storia di una quattordicenne di origine arabe che, nella Francia del 2004 che vieta i simboli religiosi nei luoghi pubblici, non vuole rinunciare a indossare l’hijab. Il film, diretto dalla giornalista araba saudita Faiza Ambah, propone un’interpretazione inaspettata del controverso tema del velo, dicendo apertamente “Io non ci credo e non lo indosso – ma se pensi che Dio lo voglia, allora indossarlo è tuo diritto”: in un Occidente che cerca goffamente posizioni coerenti per “liberare” le donne musulmane, Ambah racconta invece la storia di una giovanissima donna che consapevolmente decide di indossare l'hijab e per questa sua libertà vuole lottare. Contro una legge che trova ingiusta, contro un padre che la invita a rispettarla, contro l'istituzione scolastica che le nega di poter frequentare le lezioni per il modo in cui decide di presentarsi.
Lunedì il programma prevede invece un inizio di giornata dedicato a migranti e legalità. Il film è SANTI CAPORALI, un documentario sullo sfruttamento dei raccoglitori di pomodori in Puglia, già presentato a Palazzo Madama durante una giornata di sensibilizzazione sul tema del caporalato. La proiezione è organizzata in collaborazione con Libera Trentino e in sala, per discutere con l’associazione e il pubblico, sarà presente il regista, Giuseppe Pezzulla.
Il pomeriggio continua con il film DRAW NOT WAR, documentario sul tema del conflitto organizzato in collaborazione con Deina Trentino, Forum per la Pace e i Diritti Umani e Pace per Gerusalemme Onlus. Anche la serata di lunedì si concentrerà sullo stesso tema con due film israeliani: THE LITTLE DICTATOR e A.K.A. NADIA.
Prosegue anche l’appuntamento con “Storie di donne – e di uomini” che propone per domenica una storia di amicizia femminile e diversità come DORIS & HONG e per lunedì invece due documentari iraniani dai titoli incisivi: DOLLS DO NOT KNOW e MEN ARE MORE EQUAL, rispettivamente sul dramma delle storie bambine e sulla poligamia. Nava Rezvani, regista di DOLLS DO NOT KNOW, sarà presente al Teatro San Marco.
Charlotte Schioler
Nata in Danimarca, ha studiato alla London Academy of Music and Dramatic Art e presso il Conservatoire National Supérieur d’Art Dramatique in Paris. È regista, scrittrice, produttrice, danzatrice e coreografa.
Sarà al 19. Religion Today Filmfestival per presentare il suo film “Slør”, un cortometraggio basato su una sua personale esperienza: Charlotte ha infatti trascorso una giornata in Francia indossando il niqab, velo islamico che lascia scoperti solo gli occhi.
Nava Rezvani
In questa edizione del Religion Today Filmfestival non manca la presenza del cinema iraniano che si confronta coraggiosamente con temi forti. Come nel caso di Nava Rezvani, trentaquatrenne film-maker di Teheran che presenta il suo lavoro “Dolls do not Know” - “Le bambole non sanno” - che racconta la vita di due spose bambine: una ragazza iraniana di 23 anni, al suo terzo matrimonio, e una ragazzina afgana di che viene costretta a sposarsi. Secondo le statistiche ufficiali, infatti, ogni anno in Iran si registrano più di 40.000 matrimoni di ragazze sotto i 14 anni, e 15.000 divorzi di ragazze sotto i 19 anni.
Al via il 19° Religion Today Filmfestival
C’eravamo tanto amati. Religioni e relazioni di genere 7-17 ottobre 2016
Dopo la serata inaugurale dedicata all’approfondimento, si entra nel vivo del Festival con il cinema. Domenica e lunedì proiezioni ed eventi con un focus - domenica sera - sull'attualissima questione del velo.