Venerdì, 12 Febbraio 2016 - 13:29 Comunicato 226

Su proposta del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro, Alessandro Olivi
Al via i progetti di volontariato per un welfare del bene comune: coinvolti i percettori del reddito di garanzia sociale

La Giunta provinciale di Trento supporterà gli enti locali nell'avvio di iniziative rivolte ai percettori di reddito di garanzia sociale per i quali è stato concordato un progetto sociale che preveda un'attività di volontariato tra gli impegni reciprocamente assunti. Con una delibera proposta dal vicepresidente Alessandro Olivi si disciplinano le modalità attraverso le quali gli enti possono attivare i progetti e in che modo aderirvi. "L'obiettivo di questa proposta - ha sottolineato Olivi - è quello di superare un modello di welfare tradizionale incentrato esclusivamente sull'erogazione di risorse, per arrivare ad un welfare del bene comune che esca dalla logica assistenzialistica attraverso l'apporto di tutti. Non solo reddito quindi, ma coinvolgimento in percorsi di responsabile attivazione della persona in progetti di valenza sociale". Verranno inoltre promossi incontri sul territorio per promuovere lo strumento.

I destinatari di questa iniziativa sono i percettori di reddito di garanzia erogati dai servizi sociali territoriali che al momento della domanda risultano non occupati. Alla base c'è la volontà di valorizzare le capacità di autonomia e di fare delle persone che hanno ricevuto un beneficio economico, attraverso l'attività di volontariato.
Da un lato quindi si regolamenta la presentazione dei progetti di volontariato, e dall'altro la modalità di autocandidatura. Nel concreto il terzo settore, presenta un progetto di volontariato nel quale indica in che attività si vuole impiegare i volontari, il profilo del volontario che si sta cercando, le giornate e gli orari in cui svolgere l'attività, l'orario mensile o settimanale richiesto e il numero di volontari richiesti. Sempre il terzo settore avrà invece il compito di promuovere progetti di cittadinanza attiva, controllare la partecipazione e attivare la copertura assicurativa. 
Il volontario invece ha la possibilità di autocandidarsi indicando nell'apposito modulo le attività che potrebbe svolgere, la disponibilità di tempo e cosa gli piacerebbe fare. Spetterà ai servizi sociali delle Comunità di valle favorire l'incontro tra progetto e volontario, fare il coordinamento e il monitoraggio delle attività. 
Questa proposta è frutto di un gruppo di lavoro multidisciplinare composto dal Servizio politiche sociali e Servizio lavoro della Provincia, da rappresentanti dei servizi sociali territoriali, del Consorzio dei Comuni, dall'Unione Provinciale Istituzioni per l'Assistenza (UPIPA) e dal Centro Servizi Volontariato di Trento che ha definito le modalità di attivazione dei progetti. In un secondo momento l'obiettivo sarò quello di ampliare il progetto, con il supporto dell'Agenzia del Lavoro e degli Istituti di Patronato, anche ai beneficiari di altri interventi. (g.z.)