Martedì, 24 Aprile 2018 - 11:46 Comunicato 839

Sarà finanziato al 90% dal Fondo di Sviluppo Rurale della Provincia
Ad Andalo una nuovo percorso tematico del Parco naturale Adamello Brenta

Il Pian di Sarnacli di Andalo diventerà presto la porta di ingresso orientale del Parco Naturale Adamello Brenta. Secondo un progetto approvato da Parco e comune di Andalo, questo pianoro molto conosciuto e frequentato dagli anderlesi, accoglierà un percorso didattico particolare, unico nel suo genere all’interno dell’Area protetta.
L’opera avrà un costo complessivo di 148.966,53 euro ed è stata ammessa a contributo del 90% da parte del Servizio aree protette della Provincia Autonoma di Trento nel programma del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 per l'operazione 7.5.1 "Sostegno a investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricettive e informazioni turistiche”.

Il Pian di Sarnacli di Andalo diventerà presto la porta di ingresso orientale del Parco Naturale Adamello Brenta. Secondo un progetto approvato da Parco e comune di Andalo, questo pianoro molto conosciuto e frequentato dagli anderlesi, accoglierà un percorso didattico particolare, unico nel suo genere all’interno dell’Area protetta. Vi saranno, infatti, riprodotte, come in una sorta di “mappa esperienziale” alcune tra le peculiarità più interessanti del versante orientale del Brenta, con attrezzature che permetteranno esperienze sensoriali ad un pubblico ampio, soprattutto famiglie e bambini.

“Si tratta della prima installazione del Parco qui ad Andalo.”, spiega Alex Bottamedi, Assessore alle foreste del Comune e anche membro della Giunta del Parco, che prosegue: “Da tempo l’Altopiano chiede una presenza più tangibile dell’Area protetta. Sulla scorta della positiva esperienza del Sentiero di Sciury, in cui il Parco ha fornito i contenuti scientifici all’opera realizzata dalle Funivie Molveno Pradel, questo progetto è  frutto di una proposta del comune di Andalo. A breve sono previste altre collaborazioni che sicuramente saranno gradite a popolazione locale e turisti, come l’InfoParco che quest’estate sarà allestito nella casetta del Comune in piazza Dolomiti, e la sede dell’ufficio didattica del Parco che da Spormaggiore si sposterà proprio al Pian di Sarnacli, grazie ad un accordo tra i sindaci.”. 

La zona di Sarnacli, ex vivaio forestale a 1.123 m di quota alle pendici del Piz Galin con vista sulla Paganella, si trova a circa 1 km dal paese. È raggiungibile da via Pradel in pochi minuti, sia con i mezzi che a piedi, e accessibile da un facile sentiero nel bosco dal centro sportivo di Andalo e il Comune l’ha valorizzata a più riprese nel corso degli ultimi anni. L’edificio recentemente realizzato a Sarnacli accoglie un punto ristoro e spazi polifunzionali in cui si svolgeranno, oltre al già citato futuro ufficio per la didattica, attività naturalistiche con operatori del Parco stesso o del Muse, e culturali come la scuola di scrittura “1042 – Scrivere in Trentino” con l’Università di Trento nella settimana dal 7 al 14 luglio prossimi.

Il progetto del percorso, redatto dall’architetto Andrea Miserocchi dello studio Minove di Riva del Garda, è il prodotto di un gruppo di lavoro composto dal settore didattica del Parco, dall’amministrazione comunale e dai progettisti. Non si troveranno, infatti, semplicemente giochi interattivi ma ogni postazione simulerà la realtà ponendo le persone di fronte alla necessità di individuare la strategia migliore per affrontare un particolare contesto.

“Il percorso – prosegue Bottamedi nell’illustrare l’idea - è concepito sia come elemento di richiamo e attrattiva sia come spazio dove svolgere specifiche attività educative, di animazione culturale e didattica.  Si snoderà in un’area verde di 1,5 ettari complessivi tra prato e bosco, leggermente pendente verso monte e rappresenterà in maniera figurata la progressione degli ambienti del Parco. Come una sorta di mappa ogni postazione rappresenterà uno dei punti più noti e importanti che si possono raggiungere con un’escursione di una giornata partendo da Andalo. Per ognuno di essi è stata scelta una peculiarità naturalistica o culturale da conoscere attraverso il gioco e in tutte le postazioni saranno indicati, con tabelle che riproducono quelle vere, quali sono i sentieri che le collegano a quelle limitrofe.”.

Questa scelta permetterà di presentare la porzione orientale del Parco Adamello Brenta con i suoi sentieri e i 4 habitat presenti, bosco, prateria alpina, ghiaioni, roccia, per invogliare così i visitatori a intraprendere realmente i percorsi indicati. Le postazioni saranno tredici, tutte corredate da strutture per il gioco e da pannelli informativi.

Un vero portale in larice naturale darà il benvenuto e subito verrà proposto un sentiero lungo circa 30 metri da percorrere a piedi nudi su diversi materiali naturali come cortecce, foglie, sassolini e pigne. Si arriverà quindi a Selvapiana, residenza dell’ultimo esemplare di orso autoctono dove le strutture in legno inviteranno a riconoscerne le orme, simulare il modo di spostarsi. Si salirà poi alla Montanara dove in sei “casette” saranno inserite essenze di profumazioni tipiche del bosco. La sfida consisterà nell’annusare attraverso un foro e indovinare la pianta da cui è estratto. Nella prateria alpina di Malga Spora si incontrerà l’habitat della marmotta, i suoi tunnel e i suoi sistemi di comunicazione. La salita al Piz Galin avverrà attraverso una struttura per sperimentare le basi dell’arrampicata sportiva alta 3 metri e larga 7. Si passerà poi da alcune cassette con dei sassi con i quali si potrà provare a comporre il Sas del Clamer, la famosa roccia in equilibrio, e dalla “crozara” del Fibion per scorgere le sagome degli animali nascosti. Raggiunto il grandioso anfiteatro del Grostè si potranno riprodurre i suoni gravi della montagna con strumenti musicali e ci si potrà cimentare nella ferrata del Brenta centrale tra passerelle e scalette. Dopo una sosta al Rifugio Tosa Pedrotti in “miniatura”, per comprendere la vita semplice del rifugio, sarà proposta una simulazione della salita alpinistica al Croz dell’Altissimo tramite una piramide di corde alta 5 metri. Ci si potrà abbandonare sugli scivoli “detritici” del Rifugio Croz per una rapida discesa e, infine, si rientrerà da Pradel per un ultimo saluto agli animali del bosco.

Il percorso sarà sempre aperto, liberamente frequentabile, e una parte delle attività sarà praticabile anche da persone con capacità motorie o percettive limitate. Tutte le strutture saranno realizzate con materiali certificati a basso impatto ambientale e tecnologie innovative.

L’opera avrà un costo complessivo di 148.966,53 euro ed è stata ammessa a contributo del 90% da parte del Servizio aree protette della Provincia Autonoma di Trento nel programma del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 per l'operazione 7.5.1 "Sostegno a investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricettive e informazioni turistiche”.

L’Ufficio tecnico-ambientale del Parco è ora incaricato di eseguire le gare d’appalto nei prossimi mesi.



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