
La decisione di commissionare lo studio nasce, in particolare, dall'esigenza di garantire all'"orto biologico" del Trentino risorse idriche sufficienti al mantenimento e sviluppo dell'agricoltura locale. Le disponibilità idriche nel territorio sono infatti limitate: il Comune di Nago preleva parte dell'acqua di una sorgente situata nel territorio comunale di Ronzo Chienis, una quota del flusso idrico del Rio Gresta è sfruttata in concessione per la produzione di energia elettrica da parte di una società privata. Nella Val di Gresta sono attivi 5 consorzi di miglioramento fondiario che operano anche nel campo della gestione a fini irrigui delle risorse idriche della zona.
La necessità che si è da tempo manifestata con evidenza è quella di assicurare una migliore gestione di tali risorse idriche, anche al fine di favorire il recupero di fondi agricoli incolti, estendere i terreni irrigabili e garantire un sicuro quantitativo d'acqua alle coltivazioni. Di qui la decisione di commissionare uno studio per censire le capacità idriche complessive della Valle di Gresta, accertare l'effettiva quantità d'acqua disponibile nel periodo estivo anche alla luce della recente normativa sul "rilascio minimo", proporre un razionale utilizzo delle risorse idriche a scopi sia irrigui che potabili, individuare gli interventi necessari per garantire i fabbisogni dell'attività agricola locale anche con l'eventuale realizzazione di bacini di raccolta in quota.
"La corretta gestione delle risorse idriche - spiega l'assessore Dallapiccola - si inquadra all'interno delle iniziative volte allo sviluppo sostenibile della comunità locale, alla salvaguardia dell'ambiente naturale e alla mitigazione degli effetti derivanti dal cambiamento climatico".
Oltre che la Provincia - che, come detto, partecipa con un finanziamento di 6.000 euro - concorrono al finanziamento dello studio la Comunità della Vallagarina (5.000 euro), il Comune di Mori (3.000 euro), il Comune di Ronzo Chienis (2.000 euro) e, ciascuno con 1.000 euro, i Consorzi di miglioramento fondiario di Manzano, Pannone, Ronzo Chienis e Valle San Felice.