La “Sezione speciale Trentino” del Fondo centrale di garanzia viene attivata con una messa a disposizione, da parte della Provincia autonoma, di 5 milioni di euro, e ha l’obiettivo di facilitare ulteriormente il reperimento di liquidità per l’attività di impresa e per realizzare investimenti, in modo da alleviare le persistenti difficoltà ad ottenere credito e far ripartire l’economia. Un Fondo di garanzia, dunque, cui le imprese possono rivolgersi, affiancate dagli istituti di credito e dal Confidi, per ottenere o rinnovare finanziamenti, con una aumentata garanzia dello Stato, quindi a rischio nullo per il finanziatore.
Il ventaglio delle opportunità si configura in questo modo. Per le operazioni finanziarie di importo più limitato, inferiore ai 300.000 euro, si estende la garanzia statale sull’importo garantito dal Confidi. La scelta di politica economica per questa fascia di finanziamenti è quindi quella di valorizzare il ruolo di Confidi nella catena del credito.
Ma non si sono volute dimenticare le operazioni finanziarie più strutturate, per le quali l’Accordo prevede un incremento di copertura, differenziandola appunto tra medie imprese e piccole imprese, per le quali la garanzia statale può arrivare fino al massimo (80%). Si è ritenuto infatti di dare sostegno anche ai finanziamenti più corposi, superiori a 300.000 euro, richiesti dalle imprese che accedono al Fondo centrale, direttamente con l’intermediazione bancaria (per queste operazioni non è necessario ricorrere ai Confidi).
Le operazioni finanziarie riguardano gli investimenti necessari per avviare progetti di sviluppo aziendale quali le fasi iniziali dell’attività, l’espansione e il rafforzamento della capacità produttiva nonché la competitività sul mercato, campagne di marketing e ingresso in nuovi mercati, realizzazione di nuovi prodotti, conseguimento di brevetti, fabbisogni di circolante. Tutte le richieste devono essere riferite a progetti avviati in Trentino.
Questa opportunità, destinata a facilitare più di 1000 operazioni finanziarie di imprese trentine all’anno, potrà dare spazio ad una maggiore offerta di credito o a condizioni più facili di finanziamento e per questa via generare una ripresa più inclusiva e più robusta.
All: i perché della crisi del credito