Domenica, 20 Gennaio 2019 - 15:12 Comunicato 91

L'assessore Segnana: se i dati 2017 non fossero un'eccezione, investiremo sulla sensibilizzazione attraverso i Consultori
Aborti. Situazione trentina da analizzare.

"La notizia di oggi di un aumento per l’anno 2017, in controtendenza rispetto agli anni precedenti e al resto d’Italia, del numero degli aborti avvenuti in Provincia di Trento deve essere analizzata e deve far riflettere". Lo afferma l'assessore alla salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento, Stefania Segnana, con riferimento alle rilevazioni presentate in Parlamento dal ministro competente in merito all'attuazione della legge 194.
"In un momento in cui la politica provinciale si pone degli obiettivi per contrastare la denatalità e aiutare le coppie ad avere figli - aggiunge l'assessore Segnana - leggere di un aumento dei casi di aborto volontario richiede un’analisi approfondita e una valutazione attenta".

La legge 194 del 1978 definisce le norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza e all’art. 2 definisce la funzione dei Consultori nei riguardi delle donne. “Se in Trentino vi è un trend in controtendenza relativamente ad un argomento che riguarda tutta la società -  aggiunge l’assessore Segnana - è il caso di affrontare il tema e avviare un confronto per verificare le motivazioni di questo aumento e capirne le cause. Da parte mia e dell’assessorato ci attiveremo per capire se ciò è un’eccezione riferita a quell’anno specifico o se, valutando i numeri del 2018, vi sono motivi concreti per pensare che anche negli anni prossimi questa tendenza si dimostrerà in crescita. Di conseguenza in questo caso bisognerà attivare una campagna di sensibilizzazione e utilizzare i Consultori per dare tutte le giuste informazioni alle donne che si trovano a dover prendere una decisione non facile e accompagnarle in questa difficile scelta”.

(us)


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