Alla presenza di alcuni fra i parlamentari della nostra regione e dei presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano Ugo Rossi e Arno Kompatscher, i lavori - introdotti dal senatore Karl Zeller - hanno registrato gli interventi di Giuseppe Franco Ferrari, Elena D'Orlando, Roberto Louvin, Paolo Carrozza e Roberto Bin. Sono intervenuti anche il sottosegretario del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie, onorevole Gianclaudio Bressa e il costituzionalista e parlamentare Francesco Palermo.
L'intervento del presidente Rossi è partito da una considerazione molto pragmatica: "Dovremmo chiedere a un cittadino della Toscana se immagina una sanità migliore di quella gestita dal luogo a lui più vicino - ha detto -. Sto cercando di lavorare, ad esempio con i colloqui avuti con i presidenti Zaia e Maroni, per far capire che le differenze già esistenti in Italia possono essere utili. Dovremo insistere su questa strada nei prossimi mesi, pur sapendo quanto sia pesante il clima nei nostri confronti".
Eppure l'Autonomia ha continuamente cercato di interpretarsi alla luce di scenari in forte cambiamento. L'Accordo di Milano, ad esempio, ha rappresentato secondo il professor Carrozza una vera e propria svolta, ne sono la prova gli accordi successivi elaborati su quel solco, dalla Val d'Aosta al Friuli. "Non possiamo chiamarci fuori dai processi in corso - ha ricordato Ugo Rossi - e anzi, dobbiamo fare fronte comune con le altre Regioni, a prescindere dalle diversità esistenti, perché i cambiamenti costituzionali che si prospettano riguarderanno tutti e costituiscono un'occasione troppo importante. Ma dobbiamo stare 'dentro' al cambiamento, con tutta la nostra specialità".
Fotoservizio e filmato a cura dell'ufficio stampa -