Giovedì, 20 Marzo 2014 - 02:00 Comunicato 638

Convegno oggi a Roma in vista della revisione del Titolo V
AUTONOMIE SPECIALI: IL VALORE DELLE DIFFERENZE

La riforma del Titolo V, il futuro delle Autonomie speciali, le differenze tra queste ultime e le ordinarie e le stesse, notevoli, differenze tra speciali e speciali. E poi, ancora, l'accordo di Milano, i ricorsi alla Corte costituzionale, i difficili confronti con un sistema istituzionale nazionale ispirato al centralismo. E' un affresco piuttosto dettagliato e vario quello emerso dal convegno organizzato dal Gruppo per le Autonomie nella Sala Capitolare del chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva a Roma sul ruolo che avranno le "speciali" in vista della revisione del Titolo V. "Sta partendo un treno che sembra non accorgersi del valore delle differenze - ha detto Rossi -. Ci sono degli obiettivi importanti ma lo sforzo riformatore che il nuovo Governo sta mettendo in campo non può prescindere dall'esistenza di realtà come le nostre, che una grossa parte del percorso autonomistico l'hanno già fatta e semmai potrebbero mettere la loro esperienza al servizio delle altre Regioni".-

Alla presenza di alcuni fra i parlamentari della nostra regione e dei presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano Ugo Rossi e Arno Kompatscher, i lavori - introdotti dal senatore Karl Zeller - hanno registrato gli interventi di Giuseppe Franco Ferrari, Elena D'Orlando, Roberto Louvin, Paolo Carrozza e Roberto Bin. Sono intervenuti anche il sottosegretario del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie, onorevole Gianclaudio Bressa e il costituzionalista e parlamentare Francesco Palermo.

L'intervento del presidente Rossi è partito da una considerazione molto pragmatica: "Dovremmo chiedere a un cittadino della Toscana se immagina una sanità migliore di quella gestita dal luogo a lui più vicino - ha detto -. Sto cercando di lavorare, ad esempio con i colloqui avuti con i presidenti Zaia e Maroni, per far capire che le differenze già esistenti in Italia possono essere utili. Dovremo insistere su questa strada nei prossimi mesi, pur sapendo quanto sia pesante il clima nei nostri confronti".

Eppure l'Autonomia ha continuamente cercato di interpretarsi alla luce di scenari in forte cambiamento. L'Accordo di Milano, ad esempio, ha rappresentato secondo il professor Carrozza una vera e propria svolta, ne sono la prova gli accordi successivi elaborati su quel solco, dalla Val d'Aosta al Friuli. "Non possiamo chiamarci fuori dai processi in corso - ha ricordato Ugo Rossi - e anzi, dobbiamo fare fronte comune con le altre Regioni, a prescindere dalle diversità esistenti, perché i cambiamenti costituzionali che si prospettano riguarderanno tutti e costituiscono un'occasione troppo importante. Ma dobbiamo stare 'dentro' al cambiamento, con tutta la nostra specialità".

Fotoservizio e filmato a cura dell'ufficio stampa -