"Euregio - ha spiegato Dellai, al cui fianco sedevano il collega altoatesino Durnwalder ed i vertici degli atenei e dei centri di ricerca - significa tre comunità che parlano italiano, tedesco e ladino, appartengono a due nazionalità diverse ma sono accomunate da una volontà unica: costruire dal basso l'Europa. Fin dall'inizio del nostro percorso, coi colleghi Durnwalder e Platter abbiamo messo al primo posto fra i nostri obiettivi l'integrazione fra le nostre università ed i nostri centri di ricerca, nella consapevolezza di quanto siano importanti gli investimenti in formazione. Del resto, se gli indicatori nazionali danno ragione dei livelli di eccellenza di queste strutture, ciò deriva dai grandi investimenti sul capitale umano fatti fin dai tempi di Maria Teresa d'Austria".
Una scommessa impegnativa insomma, a detta di Dellai che ha voluto sottolineare la presenza di due ministri a garanzia della serietà e dell'impegno in questo percorso: "Non sarà facile - ha commentato - perché occorre grande capacità innovativa, specie nei modelli cui ispirare i rapporti fra i diversi livelli. Del resto - ha detto ancora Dellai prendendo spunto dal luogo suggestivo che ha ospitato la firma - non può esserci vino buono se le botti sono amare. Ma siamo qui a dire, anche al Governo, che vogliamo essere alleati, per vincere assieme sfide coraggiose, per abbattere barriere, tra i territori così come tra i "palazzi".
In allegato le interviste audio con il ministro Profumo e con il presidente Dellai -