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Piano nazionale della prevenzione: obiettivi
Obiettivo finale del Piano nazionale della prevenzione è dunque quello di ridurre del 25% la mortalità precoce ed evitabile entro il 2025. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, questo obiettivo è raggiungibile attraverso interventi di promozione di sani stili di vita (riduzione del consumo ad alto rischio di alcol, riduzione del fumo di tabacco, riduzione del consumo di sale, incremento dell'attività fisica), azioni su alcuni fattori di rischio prioritari (ipertensione, diabete, eccesso ponderale) e mediante miglioramenti nell'assistenza sanitaria (counselling, terapie farmacologiche appropriate). Fondamentale, inoltre, risulta la riduzione delle disuguaglianze sociali nella salute.
Il Piano della prevenzione si pone in continuità con i precedenti piani, ma ha alcuni importanti elementi di novità come: ridurre il carico di malattia, investire sul benessere dei giovani, rafforzare e confermare il patrimonio comune di pratiche preventive, rafforzare e mettere a sistema l'attenzione ai gruppi fragili e alle disuguaglianze, considerare l'individuo e le popolazioni in rapporto al proprio ambiente.
Il Piano nazionale della prevenzione 2015-2018 individua poi dieci macro-obiettivi, vincolanti per le Regioni e Province autonome:
Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili
Prevenire le conseguenze dei disturbi neuro-sensoriali
Promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani
Prevenire le dipendenze da sostanze e comportamenti
Prevenire gli incidenti stradali
Prevenire gli incidenti domestici
Prevenire gli infortuni e le malattie professionali
Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute
Ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive prioritarie
Rafforzare le attività di prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria per alcuni aspetti di attuazione del Piano Nazionale Integrato dei Controlli
Piano provinciale della prevenzione: programmi
I dieci macro-obiettivi del Piano nazionale della prevenzione sono declinati in una serie di obiettivi centrali vincolanti per le Regioni e Province autonome per la definizione dei rispettivi piani di prevenzione. In Trentino, per affrontare gli 81 obiettivi centrali assegnati, sono stati elaborati 14 programmi provinciali, dopo un confronto che ha coinvolto diverse strutture sia sanitarie (in primo luogo il Dipartimento di Prevenzione) sia extra-sanitarie. I 14 programmi individuati accorpano più obiettivi, tenendo conto del contesto epidemiologico provinciale, e sono a loro volta ulteriormente articolati in 50 linee di intervento:
I programmi provinciali sono elencati di seguito:
Tavolo interdipartimentale di salute in tutte le politiche
Ospedali e Comunità "Amici dei bambini"
Servizi vaccinali territoriali amici dei bambini
Screening neonatali
Scuola che promuove la salute
Aziende che promuovono la salute
Programma provinciale Guadagnare salute
Sicuri a casa, sulla strada e sul lavoro
Screening oncologici
Gestione delle emergenze
Ridurre la frequenza delle malattie infettive prioritarie
Rafforzare le attività di prevenzione in sicurezza alimentare
Rafforzare le attività di prevenzione in sanità pubblica veterinaria
Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute umana
Vi sono infine degli indicatori cosiddetti "sentinella", che serviranno per il monitoraggio dell'andamento del Piano da parte del Dipartimento salute e solidarietà sociale della Provincia autonoma di Trento nei confronti degli attori locali (si eseguirà un monitoraggio semestrale delle attività) e, annualmente, da parte del Ministero nei confronti del Dipartimento salute e solidarietà sociale della PAT (come previsto dal Documento nazionale di valutazione) nonché un cronoprogramma di massima delle singole azioni. Per altri aspetti è stata lasciata ampia libertà ai referenti dei diversi programmi e delle singole linee di intervento.
Piano provinciale della prevenzione: attività già in essere
Nella maggior parte dei casi, i programmi individuati rappresentano attività già in essere. Il Piano provinciale della prevenzione rappresenta l'occasione per una maggiore sistematizzazione, in una cornice concettuale unica e condivisa a livello nazionale, per una maggiore estensione di buone pratiche già presenti e per un maggiore monitoraggio, valutazione e rendicontazione delle attività.
Qui di seguito alcuni esempi di attività in corso e gli obiettivi che si vogliono raggiungere con il Piano provinciale:
ospedale e comunità "Amici dei Bambini": il Santa Chiara ha già ottenuto il riconoscimento ufficiale OMS/UNICEF - si tratta ora di mantenerlo ed estenderlo alle altre realtà trentine;
screening per tumori a mammella, cervice uterina e colon retto funzionano già bene, ma si tratta di migliorare (con particolare attenzione alla riduzione delle disuguaglianze) e di modernizzare l'offerta degli esami;
si interviene già da anni sulla qualità della refezione scolastica, si tratta di introdurre nelle mense scolastiche nuovi temi come il nesso tra alimentazione e tutela ambientale e stimolare maggiormente la consapevolezza e la partecipazione degli studenti e delle famiglie;
nelle scuole si realizzano già molti interventi di educazione sanitaria, si tratta di standardizzare meglio e estendere le buone pratiche al maggiore numero di scuole possibili;
la sorveglianza delle malattie infettive è ben presidiata; si tratta di mantenere e migliorare le coperture delle vaccinazioni raccomandate, l'uso corretto degli antibiotici, e di mantenere alta l'attenzione sulle infezioni correlate all'assistenza.
tutte le imprese alimentari sono già oggetto di controllo; si tratta di uniformare i controlli sul territorio secondo le indicazioni dei regolamenti europei.
per quanto riguarda le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute molto viene fatto da diversi settori dell'amministrazione pubblica, si tratta di coordinare e integrare meglio tra di loro le diverse attività per migliorare conoscenze e capacità di intervento.
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