Lunedì, 25 Agosto 2014 - 02:00 Comunicato 2120

Per il periodo 4 agosto - 31 dicembre a disposizione 3,5 milioni di euro
AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA: NUOVE RISORSE PER IL 2014 E NUOVI CRITERI PER L'ACCESSO ALLE MISURE

Accanto al reddito di attivazione, varato oggi dalla Giunta provinciale su proposta del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, il sistema del welfare provinciale per il lavoro si arricchisce di un altro tassello: il nuovo accordo, firmato oggi con le parti sociali, in materia di ammortizzatori sociali in deroga per l'anno 2014 per il periodo agosto-dicembre. Nel protocollo d'intesa, che segue gli analoghi accordi sottoscritti il 30 dicembre 2013 e il 23 giugno di quest'anno, sono definiti i criteri e le priorità d'intervento per l'utilizzo delle risorse assegnate dallo Stato alla Provincia autonoma di Trento per il 2014 in coerenza con il decreto ministeriale di recente emanazione che detta criteri di utilizzo e procedure uniformi su tutto il territorio nazionale. Per la cassa integrazione e la mobilità in deroga dei prossimi mesi (fino al 31 dicembre) restano a disposizione della Provincia poco più di 3,5 milioni di euro. Firmatari del protocollo d'intesa, assieme all'assessore Olivi, sono i presidenti di Confindustria Trento, Confcommercio imprese per l'Italia Trentino, Confesercenti del Trentino, Assoartigiani, Associazione albergatori, Federazione trentina della cooperazione, Coldiretti ed i segretari di Cgil, Cisl e Uil del Trentino.-

Cosa sono gli ammortizzatori in deroga e quale è la disciplina.
Sono trattamenti di sostegno al reddito erogati a favore dei dipendenti di imprese che non rientrano nell'ambito degli ordinari trattamenti di cassa integrazione guadagni: si tratta per lo più di dipendenti di aziende artigiane (escluse le edili), piccole imprese industriali, aziende del commercio sotto i 50 dipendenti.
La cassa integrazione in deroga è prevista a favore dei lavoratori sospesi dal lavoro da parte di imprese che non rientrano nell'ambito della cassa integrazione guadagni: in Provincia di Trento il trattamento può essere concesso per un periodo non superiore a 400 ore per lavoratore nel corso dell'anno 2014.
Le risorse saranno utilizzate secondo i fabbisogni emergenti, senza ripartizione fra le categorie economiche.
Gli accordi di sospensione devono essere inviati all'Agenzia del Lavoro della Provincia e all'Inps assieme alla domanda entro 20 giorni dall'inizio della sospensione o riduzione di lavoro.

La mobilità in deroga è un trattamento di sostegno al reddito concesso in deroga rispetto agli ordinari requisiti previsti dallo Stato per l'indennità di mobilità: in Provincia di Trento si è deciso di destinarlo ai lavoratori licenziati dalle imprese per giustificato motivo oggettivo con età pari o superiore a 50 anni, al termine del beneficio dell'Aspi, prolungandone di fatto il trattamento di 6 mesi, comunque non oltre il 31 dicembre 2014.
I requisiti per beneficiare di tale trattamento sono:
-non beneficiare dell'indennità di mobilità ai sensi della legge n. 223/1991
- scadenza dell'indennità di disoccupazione ordinaria/ AspI dal 1 gennaio 2014;
- essere in stato di disoccupazione e non svolgere alcuna attività lavorativa
- essere in possesso di un'anzianità aziendale di almeno 12 mesi, di cui 6 di lavoro effettivo
- domicilio e ultimo luogo di lavoro in Provincia di Trento
Per tali lavoratori non opererà quindi il "reddito di attivazione" provinciale, ma la mobilità in deroga, in quanto trattamento più favorevole, connotandosi anche per la copertura figurativa dei contributi previdenziali. Tale trattamento va a completare quindi il quadro degli ammortizzatori provinciali ed è un valido aiuto a chi magari aspetta di andare in pensione ed ha necessità della copertura contributiva, a chi cerca di ottenere un nuovo impiego, per chi è in attesa di entrare nel cd "progettone".

Il perché di un nuovo protocollo d'intesa
Il protocollo d'intesa si applica agli accordi stipulati a partire dal 4 agosto fino al termine massimo del 31 dicembre 2014.
E' stato necessario adeguare il testo del precedente Protocollo alle novità introdotte dal decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, n. 83473 del 1 agosto 2014 che prevede criteri più restrittivi di accesso rispetto alla precedente situazione:
1. lo Stato ha deciso che solo i lavoratori dipendenti da imprese possono beneficiarne, restando quindi esclusi i dipendenti di studi professionali e associazioni
2. per accedere alla cassa in deroga è necessario possedere almeno 8 mesi di anzianità aziendale per il 2014, che diverranno 12 nel 2015
3. limiti di durata dei trattamenti: per tale aspetto non è stato necessario intervenire in quanto i limiti di durata già espressi nel precedente protocollo e sopra descritti già erano abbondantemente in linea con le disposizioni statali.

Le risorse a disposizione
Le somme complessivamente assegnate dallo Stato alla Provincia autonoma di Trento nel corso degli anni 2013 e 2014 per la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga ammontano a 13.332.316,46 euro. Al 18 agosto scorso le autorizzazioni per cassa integrazione guadagni e mobilità in deroga per i due anni citati erano pari a 9.746.444 euro, di cui 5.506.589 euro per la cassa integrazione in deroga e 4.239.854 euro per la mobilità in deroga. Alla medesima data la somma a disposizione della Provincia per le future autorizzazioni ammonta a 3.585.872 euro.
Grazie ad un utilizzo oculato delle risorse, derivante da un calibrata selezione dei criteri di accesso e dei termini del trattamento, la Provincia, assieme alle parti sociali e all'Inps, ha sinora garantito un costante flusso di sostegni al reddito nei confronti dei lavoratori licenziati o sospesi per effetto della crisi economica. Ciò non è affatto scontato, se pensiamo che in altre parti del Paese si stanno ora pagando i sostegni al reddito per gli eventi del 2013. Proprio in forza di un utilizzo "eccessivo" di tale strumento in alcune parti del Paese lo Stato è dovuto correre ai ripari dettando dei criteri uniformi validi per tutto il territorio, cui ora anche la Provincia si adegua.
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