Avvocato esperto in diritto delle tecnologie digitali e dell'innovazione, Ernesto Belisario è anche docente universitario e membro del Tavolo permanente per l'Innovazione e l'agenda digitale italiana, costituito presso la Presidenza del Consiglio. A Trento Smart City ha spiegato che ogni cittadino è titolare di diritti digitali. Sono incluse nella Carta della Cittadinanza Digitale azioni come il poter pagare on-line (incluso l’utilizzo per i micropagamenti del credito telefonico e la piattaforma pago.pa), accedere a servizi web, trovare il wifi negli uffici pubblici, eleggere un proprio domicilio digitale presso cui ricevere le comunicazioni della PA per via telematica, la carta d’identità elettronica (CIE), lo Spid per essere identificati, inclusa l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), ma anche trasparenza con la possibilità di visionare documenti e atti in via preventiva, direttamente sul sito web del singolo ente. Tutti esempi di servizi on line, ovvero accessibili anche a persone che non possono per vario motivo spostarsi da casa, e di istanze telematiche che hanno valore legale, che semplificano la vita ai cittadini, ma anche agli stessi addetti della pubblica amministrazione.
A tutela di questi diritti vi è il Difensore Civico Digitale Unico, incaricato di intervenire presso le amministrazioni o i concessionari di pubblici servizi inadempienti, su segnalazione di cittadini e imprese, per invitarli a rimuovere gli ostacoli che impediscono l’esercizio dei diritti di cittadinanza digitale. Un altro strumento è l’Agenzia per l’Italia digitale, attraverso cui è possibile fare ricorso tramite web nei confronti della pubblica amministrazione indipendente.
Purtroppo, a frenare questa digitalizzazione in corso, sono ancora i possibili utilizzi illeciti di dati, la cosiddetta violazione della privacy. «Gli strumenti digitali sono sempre neutri. Casomai è improprio l'utilizzo che se ne può fare, come profilazione e trattamenti occulti», ha confermato Belisario. All’elenco sopra citato sono da aggiungere poi altri due diritti altrettanto importanti, che agiscono in maniera trasversale, ovvero il diritto alla trasparenza per richiedere dati e documenti contenuti dalle PA e il diritto alla protezione dei dati personali. Quest’ultimo è retto da un regolamento europeo che prevede una tutela sostanziale che in particolare le pubbliche amministrazioni devono rispettare.
E i cittadini hanno anche doveri digitali? Il problema sta piuttosto nella cultura digitale, ovvero nell’accettare una quotidianità che corre, evidentemente, nella rete. A questo proposito il Piano dell’Agenda digitale prevede che entro il 2020 tutte le aree d’Italia siano coperte da banda larga o comunque da connessione alla portata di tutti.
Intervista ad Ernesto Belisario:
Riprese e immagini a cura dell'Ufficio Stampa