Al presidente nazionale Fabrizio Moggia, il compito di delineare le caratteristiche dell'appuntamento di Riva del Garda, a partire dal perché parlare di qualità di vita oggi. "Una nuova e più profonda consapevolezza degli infermieri di area critica sulla qualità della vita - dice Moggia - può avere un impatto fondamentale sull'assistenza nella quotidianità. La ricerca della qualità è un filo rosso per molti aspetti della nostra società e del mondo intero. In area critica l' intreccio di moltissimi fattori incide sulla qualità della vita delle persone: i condizionamenti dell'economia sulle risorse e la sostenibilità delle organizzazioni; l' attenzione per la salute di politica e cittadini sbilanciata sulla cura rispetto all'assistenza; la complessità, l'utilità, i costi e l'invadenza, spesso estrema, delle tecnologie sanitarie; il ruolo di avanguardia esercitato dalle esperienze sviluppate e praticate in area critica; le criticità poste dall'apparire continuo di problemi nuovi per la reinterpretazione dei diritti in contesti umani e culturali in rapida evoluzione; la difficoltà nell'instaurare, quasi sempre in modo urgente ed imprevedibile, relazioni positive tra operatori/malato/caregiver; la qualità della vita richiesta/dovuta anche in tutte le situazioni di malattia e, quando è inevitabile, un processo del morire a cui ridare una irrinunciabile dignità; la motivazione quotidiana a lavorare per la vita in un contesto sempre in lotta con la morte; l'imperativo di una condivisione e diffusione delle competenze scientifiche avanzate per rispondere alle richieste complesse delle persone e di una società sempre più evolute".
"Ecco perché - continua Moggia - gli infermieri, come singoli e comunità professionale, devono saper cogliere prontamente i legami dentro a tutti questi fatti ed all'evoluzione tumultuosa e comunque esigente. Non è più pensabile che la nostra eccellenza di infermieri si fermi all'esecuzione dell'attività assistenziale diretta e che ognuno pensi solo a questo. Siamo i testimoni ed i pensatori più vicini, intimi, alle vite delle persone in situazione di criticità. Dobbiamo essere - è il ruolo implicito nella professione – co-protagonisti capaci di indicare le nuove definizioni di qualità di vita dentro ad un sistema per la salute che necessita di profondi e radicali trasformazioni. Gli infermieri hanno già molte di queste risposte, applicate o progettuali. Si tratta di percorsi di civiltà per la nuova società prossima ventura e si tratta di progettare le strade della politica, la scelta per eccellenza collettiva e condivisa. Il bene comune sta prorompendo come rinnovata cifra della civiltà. Non si farà dunque una disquisizione tecnica sulla qualità. Sarà una nuova sfida in cui ci misureremo con la questione della qualità delle vite delle persone vere, da garantire in area critica"
E per essere aiutati in questo percorso saranno a Riva del Garda oltre alle Istituzioni (Beatrice Costa - ActionAid), sociologi (Nicoletta Teodosi – Roma), giornalisti (Gianluca Favero, direttore responsabile "Laborcare Journal"), economisti (Vincenzo Comito, Università di Urbino), medici (Paolo Cornaglia-Ferraris. editorialista), pazienti e parenti, e tutti gli infermieri che costantemente e quotidianamente si impegnano a far si che la qualità di vita dei cittadini sia di vera qualità.
Il programma dettagliato del congresso nazionale Aniarti di Riva del Garda sul sito www.aniarti.it
Immagini a cura dell'Ufficio stampa
In allegato file audio con intervista al presidente nazionale Aniarti, Fabrizio Moggia
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