Che cosa ci fa sentire parte di un gruppo, di una coppia, di una comunità? Quali relazioni facilitano la creazione di una comunità inclusiva e aperta all’ascolto? Cosa c’è alla base dei rapporti umani, siano essi individuali o sociali? Come ripensare le idee di appartenenza e di relazione attraverso le pratiche artistiche? “Pergine Festival” si propone di rispondere a questi interrogativi con un programma che invita la città e i suoi abitanti ad esserne protagonisti.
Un invito a costruire nuove relazioni verrà dalla prima nazionale di A Manual on Work and Happiness della compagnia portoghese Mala voadora con testo di Pablo Gisbert: un'indagine sul rapporto tra lavoro e felicità costruita in forma di manuale.
La comunità e i suoi spazi saranno protagonisti nel nuovo lavoro del collettivo milanese Circolo Bergman dal titolo Stanze, che creerà un percorso audio-guidato all’interno di palazzo Gentili Crivelli raccontando la storia di una famiglia storica di Pergine Valsugana. In una dimensione partecipativa si inserisce anche il nuovo lavoro M² di Dynamis che vedrà il collettivo di artisti romani tornare a Pergine con uno spettacolo che si interroga sull’unità di misura da cui prende nome, svelando le sue possibili sfumature al limite del disumano che quotidianamente assume.
Uno sguardo attento al teatro contemporaneo e la volontà di promuovere diverse forme dello spettacolo dal vivo, italiano e internazionale, guidano le scelte artistiche di questa edizione di Pergine Festival, che privilegia spettacoli caratterizzati da una drammaturgia contemporanea non segnata unicamente dal testo, ma costruita attraverso una sapiente commistione di immagini, suoni, corpi ed oggetti in movimento. E’ questo il caso della compagnia catalana Agrupación Señor Serrano che, con lo spettacolo Birdie, accompagnerà il pubblico in una geniale composizione multimediale. Cristian Ceresoli presenterà in anteprima la sua nuova creazione intitolata Happy Hour e un’altra prospettiva sull’idea di relazione, nello specifico sul rapporto a due, verrà da Duet – Quanti siamo davvero quando siamo noi due? curata dal giovane regista romano Dante Antonelli. I lati oscuri delle relazioni umane si racconteranno nell’ultimo lavoro di Giuliano Scarpinato, Se non sporca il mio pavimento, un mélo ispirato a un fatto di cronaca nera, e i Maniaci d’Amore firmeranno Il desiderio segreto dei fossili, un testo divertente, lieve e durissimo, una riflessione sulla paura del diverso, della vita e del divino. Con tutt’altro approccio, la Scuola di movimento ritmico Mòra, sotto la direzione di Claudia Castellucci/Societas presenterà Verso la specie, un ballo corale “primitivo”, che riesce a rendere l’idea di regressione attraverso i gesti e l’interpretazione dei singoli in continua e costante relazione tra loro.
A queste opere si affiancheranno i lavori di artisti emergenti, come Muna Mussie e Gironi/Garau, e il percorso sulle nuove tecnologie, inaugurato lo scorso anno, che proseguirà con i lavori di Mária Júdová & Andrej Boleslavský e di Marta Di Francesco.
Uno speciale appuntamento a sostegno della creatività locale sarà dedicato a La vetrina delle idee, progetto frutto della collaborazione tra Servizio attività culturali della Provincia autonoma di Trento, Fondazione Caritro, Associazione per il Coordinamento Teatrale Trentino e Unione Interregionale Triveneta Agis: tre studi teatrali delle compagnie selezionate attraverso il bando promosso dal progetto, saranno presentati in anteprima al Teatro Don Bosco. Sono stati scelti i progetti presentati da TrentoSpettacoli, EvoèTeatro e Incontri internazionali di Rovereto – Oriente Occidente.
Dal sito www.perginefestival.it potranno essere ricavate informazioni più dettagliate sugli spettacoli e sui protagonisti di questa nuova edizione del Festival.