Da sempre EDUCA non è solo un momento di divulgazione, ma anche spazio di incontro in cui si intrecciano legami, nascono progettualità comuni, anche tra mondi e saperi professionali apparentemente distanti. Basti pensare al gruppo di lavoro coordinato da FBK e costituito tre anni fa con enti nazionali (come il CNR e INDIRE) e trentini (tra i quali IPRASE e l’Università di Trento) che ha portato alla pubblicazione “Leadership innovativa per l’innovazione nella scuola” presentato in anteprima proprio in questa edizione della manifestazione. Quest’anno l’inedito intreccio è avvenuto tra avvocati e docenti che si sono confrontati su un curriculum per l’educazione civica digitale, in un appuntamento promosso da IPRASE e dalla Fondazione dell’Avvocatura Italiana che potrebbe essere l’inizio di un lavoro comune che prosegue anche dopo il festival. Giuristi e insegnanti in modalità collaborativa, hanno progettato strumenti per l’acquisizione di competenze di cittadinanza digitale. Profili Giuridici della gestione di un gruppo whatsapp o dell’utilizzo di social da parte di un soggetto minore di età, responsabilità del genitore nel caso di utilizzo della SIM affidata al figlio, il ruolo della scuola e degli insegnanti sono stati i temi principali trattati corredati da filmati e dalla narrazione dei presenti e, come punto di partenza, dal Manifesto della Comunicazione non ostile in cui “le parole che scegliamo di usare, dentro e fuori la Rete, raccontano la persona che siamo”.
La cittadinanza digitale, tema fondamentale sia del Piano Nazionale che del Piano provinciale scuola digitale, approvato alla fine del mese di novembre 2017, è stata oggetto di riflessioni anche durante l’evento organizzato da Iprase venerdì pomeriggio “A tutto Byod”. Daniela di Donato, docente e formatrice e Antonio Fini, dirigente scolastico, hanno coinvolto interattivamente i numerosi docenti intervenuti, illustrando l’ormai celebre Decalogo sull’ uso dei dispositivi personali a scuola, (BYOD, Bring Your Own Device, porta il tuo dispositivo) realizzato dal gruppo di lavoro del MIUR, al quale loro stessi hanno partecipato. Illustrando gli scenari didattici in cui il BYOD può essere inserito, Daniela di Donato ha affermato che “se vogliamo rendere inclusive le nostre scuole, il Byod è già un primo passo per personalizzare i percorsi di apprendimento”. Antonio Fini, invece, primo Dirigente ad aver elaborato un regolamento d’ istituto per favorire l’utilizzo dei dispositivi personali, ha sottolineato l’importanza del framework europeo DigComp sottolineando come il BYOD sia “un’opportunità, nell’ottica di sviluppo della competenza digitale, oggi componente sempre più importante della cittadinanza attiva”. Il festival dell’educazione è promosso da Provincia autonoma di Trento, Università degli Studi di Trento e Comune di Rovereto con il supporto organizzativo del consorzio Consolida e il contributo scientifico di Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Franco Demarchi e IPRASE.
A Educa avvocati e insegnanti lavorano insieme
Profili giuridici della gestione di gruppi whatsapp o dell’utilizzo di social da parte di un minore di età, responsabilità del genitore nel caso di utilizzo della SIM affidata al figlio, il ruolo della scuola e degli insegnanti. Sono alcuni dei temi trattati da docenti e giuristi che hanno lavorato insieme al festival dell’educazione con l’obiettivo di dare vita ad un curriculum sull’educazione civica digitale. L’intenzione è quella di proseguire nei prossimi mesi anche con il coinvolgimento degli studenti e la sperimentazione di alcuni strumenti.