La ricorrenza del cinquecentesimo anniversario della Riforma Protestante è occasione di riflessione sul forte cambiamento culturale, religioso e antropologico che muove tutta l'Europa a partire dal Cinquecento, ma la lezione/spettacolo non si ferma al contrasto tra Lutero e la Chiesa di Roma. Affronta infatti l'evento, particolarmente significativo per il Trentino, del Concilio e apre una significativa finestra sulle guerre di religione, argomento oggi di profonda attualità.
L'Europa cristiana si spacca nella sua unitarietà, si colora di idee nuove e di aspri contrasti. In nome della religione si combattono battaglie personali (la Chiesa Anglicana e il diritto al divorzio), si sviluppano forme di pensiero (Luteranesimo e Calvinismo) si affrontano contrasti politici (i Principi contro l'Imperatore) e lotte per il potere (Cattolici e Ugonotti per il trono di Francia). Le differenze religiose diventano occasione e giustificazione per azioni che di religioso hanno ben poco.
Lo spettacolo rientra all'interno di un progetto di teatro storico-scolastico, Sins-Lascuolainscena, nato qualche anno fa dalla collaborazione tra il professor Mauro Nicolodi e l'attore e regista Gabriele Penner (già attivo con il GAD “Città di Trento”). Le scuole trentine hanno già conosciuto, a partire dal 2014, questa felice contaminazione con Brutta Peste!, un'altra lezione/spettacolo che ha portato gli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado in un viaggio nel tempo tra invasioni barbariche, contratto feudale, ripresa economica, età comunale, fino alla peste del 1348 e alla questione ebraica.
Così come in “Brutta peste” anche in questo lavoro è utilizzata la metodologia della didattica ludica. La Storia viene affrontata attraverso le cosiddette storie minori: personaggi apparentemente di poca importanza, divertenti e accattivanti, vivono il proprio tempo e i grandi avvenimenti che lo caratterizzano in modo quotidiano e concreto. Essi partecipano alla Storia con un punto di vista personale, quello che maggiormente si avvicina al nostro, alla gente comune, e con leggerezza fanno sorridere e imparare.
In Non c'è più religione un personaggio, bambina prima e donna poi, attraversa tutto il Cinquecento: da testimone curiosa dell'affissione delle 95 tesi sulla porta della cattedrale di Wittemberg, a locandiera loquace durante il Concilio di Trento, per approdare nella Parigi sconvolta dalla notte di San Bartolomeo. Non mancano i richiami alla vita scolastica e ai suoi protagonisti: la “prima della classe”, il “Pierino della situazione” che una volta al giorno finisce dalla dirigente, un professore in perenne bilico tra una sfrenata fantasia e i battibecchi con i suoi alunni.
Rappresentazioni per le scuole sono in programma a Trento, Pergine Valsugana, Vigolo Vattaro, Mori, Riva del Garda, Arco, Roncegno, Telve e Levico.
Gli spettacoli aperti al pubblico (ingresso libero) sono previsti lunedì 6 novembre alle 17 al Teatro “Santa Maria” di Rovereto e mercoledì 8 novembre, sempre con inizio alle ore 17, al Teatro “San Marco” di Trento.
Lo spettacolo sarà in scena lunedì 6 novembre a Rovereto e mercoledì 8 a Trento
A 500 anni dalla Riforma Protestante: “Non c’è più religione”
In occasione del cinquecentesimo anniversario della Riforma Protestante (1517 - 2017) il Teatro d'Acqua Dolce, realtà lombarda molto attiva anche in Trentino, ha messo in scena una lezione/spettacolo che sarà proposta al pubblico lunedì 6 novembre a Rovereto e mercoledì 8 novembre a Trento. I contenuti dello spettacolo, che è stato realizzato con il contributo straordinario della Provincia Autonoma di Trento – Servizio Attività Culturali, sono stati illustrati ieri a Trento nell’ambito della piattaforma di comunicazione Cultura Informa dall’autore del testo, il professor Mauro Nicolodi, e dal regista, Gabriele Penner. E’ intervenuto all’incontro con i giornalisti Tommaso Bonazza del Centro Ecumenismo e Dialogo interreligioso delle Diocesi di Trento.