Mercoledì, 15 Aprile 2015 Comunicato 852

Sabato 18 e domenica 19 aprile al Museo di S. Michele
3' FESTIVAL DELL'ETNOGRAFIA DEL TRENTINO: NUTRIRE LA MONTAGNA, NUTRIRE LA SUA GENTE

"Nutrire la montagna, nutrire la sua gente", questo il tema del 3' Festival dell'Etnografia del Trentino, in programma sabato e domenica 18 aprile al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all'Adige. Un tema in piena sintonia con il messaggio di Expo Milano 2015 "Nutrire il pianeta". Il Festival chiamerà a raccolta i partner di "Etnografia trentina in rete" e coloro che sono impegnati nell'ambito dell'agricoltura sostenibile e delle produzioni di qualità. E dunque chilometro zero, biodiversità, colture tradizionali negli incontri con gli esperti, antichi ricettari e strumentari da cucina, ma anche, lungo l'arco di due giornate fitte di appuntamenti e di proposte, artigianato, giochi, laboratori, costumi, teatro dei burattini, musica e ballo e la celebre "Canta dei Mesi" di Cembra come evento straordinario. Una grande festa del territorio, di chi lo abita e delle sue tradizioni.-

A pochi giorni dall'inaugurazione di Expo Milano 2015, il Museo di San Michele propone un'ampia rassegna di quanto nel Trentino riguardi le pratiche agronomiche, l'allevamento del bestiame, le attività di raccolta e conservazione delle materie prime, le arti legate alla preparazione e alla cottura degli alimenti.
Si tratta dei temi fondanti della museografia etnografica, che in "Nutrire la montagna, nutrire la sua gente", vengono analizzati sia nella loro prospettiva storica sia nella loro attualità. Ecco allora pratiche tradizionali mai scomparse accanto a conoscenze applicate a garanzia della qualità del prodotto alimentare, secondo un percorso che, lungo due giornate ricche di iniziative, dal campo, l'orto e la stalla porta alla dispensa, ai recipienti da cucina e ai ricettari.
Sabato il Festival apre con un appuntamento di rilievo: in "Incontro con…" gli esperti della Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige spiegano quali sono le caratteristiche che rendono speciali prodotti quali il formaggio di malga, i vini di vecchie varietà trentine e l'olio extravergine di oliva monovarietale di Casaliva dell'Altogarda. Nel pomeriggio ci si può cimentare nei laboratori di cucina, dedicati alla scoperta di ricette di casa ma anche all'utilizzo di ingredienti trentini in piatti che attirano i palati curiosi, oppure alla visione di documentari che attraverso testimonianze orali hanno approfondito gli usi legati allo strumentario delle vecchie cucine o all'alimentazione tradizionale.
"Nutrire la montagna, nutrire la sua gente", nel corso delle due giornate propone anche degustazioni - polenta, peverada, formaggio, insaccati, asparagi, olio di oliva, succo di mela, vino, caffè d'orzo, marmellate di piccoli frutti, miele – ma anche attività legate agli usi e costumi della montagna, quindi: la lavorazione della seta dal baco alla pezza di velluto, la filatura dell'ortica, il feltro, la lisciva, i saperi del bosco, l'estrazione della trementina, l'intaglio del legno, gli strumenti musicali popolari, la decorazione delle uova, le storie e le leggende.
Parallelamente alle proposte agroalimentari, all'interno delle quali segnaliamo quelle relative all'uso alimentare delle erbe spontanee e alle vecchie varietà orticole e di piante da frutto che sono di interesse etnobotanico, ma anche gli allestimenti sugli spaventapasseri e sulle trappole, cioè gli stratagemmi che venivano escogitati per salvare i raccolti e il cibo dall'ingordigia animale, questa edizione del Festival ha un ricco programma di musica, balli e canti. Si comincia sabato alle 11.30 con lo spettacolo di burattini di Luciano Gottardi, messo in scena al termine dell'inaugurazione, e il gruppo musicale La Vecchia Mitraglia, si prosegue con i laboratori di danze popolari tenuti dall'Associazione della Furlana (sabato alle 15.30 e domenica alle 15.00), la rassegna di gruppi folk (sabato "Quater sauti rabiesi" alle 14.30, domenica i gruppi folk di Caderzone alle 11.45, di Caldonazzo alle 14.00, di Carano alle 14.30), il concerto del Coro Sant'Osvaldo di Roncegno Terme e del Coro Audiemus di Cavareno che sabato alle 20.30 chiude la giornata, per finire con la straordinaria esibizione della Canta dei mesi di Cembra, che alle 17.00 di domenica chiude l'intera manifestazione.
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